È stato liberato l’inviato della Stampa Domenico Quirico, rapito il 9 aprile scorso in Siria.
Il giornalista è atterrato poco dopo mezzanotte nell’aeroporto di Ciampino dove è stato accolto dal Ministro degli esteri Emma Bonino. Insieme a lui è stato rilasciato anche l’insegnante belga Pierre Piccinin, il quale era stato rapito insieme al giornalista.
La famiglia di Quirico ha ricevuto la notizia della liberazione dal ministro Bonino. Oggi, il giornalista della Stampa potrà riabbracciare i suoi cari a Roma, dove dovrà trattenersi per essere ascoltato dalla Procura.
Ieri sera il direttore del quotidiano La Stampa Mario Calabresi aveva twittato: “Abbiamo avuto la magnifica notizia da Emma Bonino e Enrico Letta. Sappiamo che hanno già contattato la famiglia. È una notizia magnifica”. Intervistato da Rainews24, Calabresi ha detto di non aver ancora parlato con Quirico ma di aver sentito i suoi familiari.
Tutto il mondo politico e istituzionale si è unito nell’esprimere soddisfazione per la liberazione del giornalista.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato “vivissimo apprezzamento” per il lavoro svolto dalla Farnesina, mentre il Ministro degli Esteri Bonino ha ringraziato l’aiuto e il supporto ricevuto dallo staff della Farnesina e dall’Unità di Crisi.
“La liberazione del giornalista è anche una bellissima notizia per tutti i rappresentanti dei media che rischiano la vita sui fronti di guerra per raccontare la verità in situazioni estreme” ha aggiunto Bonino. Anche il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha manifestato la sua gioia per il rientro di Quirico in Italia, con un messaggio al direttore della Stampa.
Da giugno scorso, non c’erano stati più contatti con il giornalista rapito e molte volte nei mesi di prigionia in Siria si è temuto per la sua vita a causa delle false notizie che circolavano sulla sua morte. Ora il Quirico è di nuovo con la sua famiglia. “Chiedo scusa per avervi fatto preoccupare ma questo è il mio giornalismo” ha detto appena atterrato a Roma.
Ma il lavoro della Farnesina non finisce qui, infatti non ci sono ancora notizie di Padre dell’Oglio, il gesuita italiano di cui si sono perse le tracce nell’est della Siria il mese scorso.
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