Negli ultimi giorni sta facendo discutere una dichiarazione della leghista Lucia Borgonzoni, sottosegretario ai Beni culturali del nuovo governo. Mentre era ospite alla trasmissione di Radio1 Un giorno da pecora, la leghista ha confidato di non leggere libri da tre anni.
“Leggo poco, studio sempre cose per lavoro. L’ultima cosa che ho riletto per svago è Il castello di Kafka, tre anni fa”, ha detto. “Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro”, ha aggiunto.
Borgonzoni, che si dichiara leghista da quando aveva 12 anni, è stata nominata sottosegretario ai Beni culturali e al Turismo nel governo Conte, insediatosi un mese fa.
Ironia della sorte, viene da pensare, che un sottosegretario alla Cultura non legga un libro da così tanto tempo.
Il dettaglio non è sfuggito agli utenti sui social, che hanno fatto nascere una polemica.
“E questa è sottosegretaria ai Beni Culturali. #PoveraPatria : in che mani è stata consegnata”, scrive su Twitter Paolo Fedeli, capo ufficio stampa nazionale di Sinistra Italiana.
La leghista Borgonzoni: “Non leggo libri da tre anni”
E questa è sottosegretaria ai Beni Culturali. #PoveraPatria : in che mani è stata consegnata…#GovernoLegaM5S https://t.co/tcZqCtMUZB via @repubblica— PAOLO FEDELI (@fedeli_paolo) 1 luglio 2018
“Signora sottosegretario”, scrive Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Einaudi, “Non ha idea di quanto devastante possa essere la sua dichiarazione”.
Signora Sottosegretatrio ai beni culturali #Borgonzoni non dica certe cose anche se sono vere.
Non ha idea di quanto devastante possa essere la sua dichiarazione.
Viviamo in una società dove, la cultura, la meritocrazia sono sempre più parole vuote
Cosa insegna Lei ai giovani? pic.twitter.com/IH6ciLocvF— Giuseppe Benedetto (@avvbenedetto) 1 luglio 2018
Anche la scrittrice Michela Murgia è intervenuta contro la Borgonzoni.
“Ciascuno del suo tempo fa quel che gli pare, ma trovo significativo che la massima carica dello stato chiamata a occuparsi della cultura pensi che la lettura sia una cosa che si fa quando non si ha nient’altro da fare”, ha scritto Murgia.
“Tornano profetiche le parole di Umberto Eco che si chiedeva ‘che altro è il leghismo se non la storia di un movimento che non legge?’ Per fortuna, sebbene meno dello sperabile, in Italia molti leggono ancora e pensano che la lettura non sia un hobby per oziosi, ma un esercizio indispensabile a mantenere l’anima tonica, l’intelligenza scomoda e il cuore pronto allo slancio. Gente che, per dirla con Allen, legge per legittima difesa”, prosegue la scrittrice.
Murgia annuncia qundi di aver finito due libri in queste settimane (uno uscirà a fine agosto per Marsilio e l’altro in autunno per Einaudi).
“In attesa di politici che trovino il tempo di leggere noi leggiamo e scriviamo per migliorare il tempo da vivere”, conclude.