La legge di Bilancio 2019 ha ricevuto il via libera definitivo del Parlamento. Il 30 dicembre 2018 l’aula della Camera, alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha approvato il testo della legge di Bilancio con un voto di fiducia: 313 voti a favore e 70 contrari.
La manovra aveva ricevuto l’ok del Senato il 23 dicembre scorso, tra le accese proteste dell’opposizione (qui i dettagli). La manovra aveva ricevuto 167 voti a favore e 78 contrari.
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“Siamo soddisfatti dell’approvazione. Ora ci prendiamo qualche giorno di pausa. Presto il popolo vedrà gli effetti positivi della nostra manovra”: questo il solo commento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lasciando Montecitorio al termine della votazione.
Laconico, ma visibilmente di buon umore, Luigi Di Maio si dice “soddisfattissimo” del via libero definitivo alla manovra. Scambiando poche battute con i cronisti alla Camera, al termine del voto, il capo politico M5s conferma per il 1 gennaio un suo intervento pubblico, via social, insieme a Alessandro Di Battista.
Come si è arrivati fin qui
Il testo della manovra ha ricevuto il via libera della commissione Bilancio della camera nella notte del 27 dicembre.
Il via libera è arrivato tra le proteste delle opposizioni che hanno lamentato di aver avuto poco tempo per esaminare il testo frutto dell’accordo tra il Governo e la Commissione europea.
La discussione generale sul provvedimento è iniziata nella mattina del 28 dicembre.
L’8 dicembre la Camera aveva già dato il primo ok alla manovra, che era quindi passata al vaglio del Senato lo scorso 23 dicembre.
Il 19 dicembre era invece arrivato il responso della Commissione Ue, che aveva dato il via libera all’accordo raggiunto con il governo italiano sulla manovra, decidendo anche di non avviare la procedura per deficit eccessivo.
Il giorno prima era già arrivata la notizia informale del sostegno dell’Ue alle modifiche alla manovra effettuate dall’esecutivo italiano, importante segnale di distensione dopo un botta e risposta andato avanti per mesi tra Bruxelles e Roma.
Una volta incassata l’approvazione della Commissione, il governo ha chiesto nuovamente il voto di fiducia sulla manovra per accelerare i tempi già abbondantemente stretti. Infatti i giorni rimasti prima della scadenza prevista per l’approvazione di questa legge, il 31 dicembre, sono ben pochi.
Se la legge di Bilancio non fosse stata approvata entro la scadenza sarebbe scattato, oltre all’aumento dell’Iva al 24,2 per cento a causa della mancata sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, l’esercizio provvisorio (qui abbiamo spiegato di cosa si tratta).
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