Di recente, la Cassazione ha disposto il sequestro di “tutti i fondi legati alla Lega, ovunque siano”.
La sentenza ha scatenato le ire dei rappresentati del partito, come dimostrano le accuse mosse dal ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini.
Secondo il ministro, infatti, l’obiettivo dei giudici è allontanare dalla scena politica il suo partito ricorrendo alle vie legali.
La decisione presa dalla Cassazione si inserisce nell’inchiesta contro il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, e il tesoriere Francesco Belsito, condannati in primo grado a risarcire allo Stato 49 milioni di euro per truffa.
Ma riuscire a sequestrare questa somma di denaro è risultato molto complicato per i giudici, soprattutto dopo che una parte dei fondi del partito è passato alla “Lega per Salvini Premier”.
La nuova Lega è stata creata per le elezioni del 4 marzo, sono stati spostati lì il 2 per mille e le nuove entrate del partito ed è stata creata una nuova sede a Milano, in via delle Stelline 1.
Ma al nuovo indirizzo del partito del ministro dell’Interno sembra non esserci nessuno, secondo quanto scoperto dal Fatto Quotidiano.
La via della nuova sede è riportata nello Statuto del partito, ma nel palazzo nessuno è a conoscenza dell’esistenza della sede del partito.
La posta che arriva in via delle Stelline 1 e indirizzata alla Lega, infatti, viene respinta al mittente per “Destinatario sconosciuto”.
Per poter avere informazioni sull’effettiva esistenza della sede del partito del ministro Salvini a Milano, i giornalisti si sono dovuti rivolgere all’ufficiale giudiziario per notificare al partito un’intimazione a ritirare la posta.
A colpire in questa vicenda non è solo la presunta inesistenza della sede del partito in via delle Stelline 1.
Lo stesso indirizzo infatti corrisponde anche a quello della società Taaac srl, che appartiene ad una fiduciaria dietro cui si trovano i suoi veri proprietari e il cui notaio è Alberto Maria Ciambella.
Si tratta della stessa persona che ha firmato gli atti costitutivi delle società usate dalla Lega per disseminare il suo patrimonio ed evitare il sequestro dei fondi da parte dei giudici di Genova.
Dietro la Taaac srl, inoltre, ci sarebbe la San Giorgio Fiduciaria srl gestita da Giorgio Balduzzi, personaggio che appare nelle inchieste firmate L’Espresso relative alle società bergamasche.
Amministratore unico della società è invece Vanessa Servalli, che gestisce anche la “Non solo auto”.
Quest’ultima società è di Manzoni e Di Rubba, i fondatori di “Più Voci”, la società a cui il costruttore romano Luca Parnasi, arrestato nell’inchiesta sullo stadio della Roma, ha versato un contributo da 250mila euro.