Siria: il governo russo ha deciso di accettare una collaborazione con gli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis nel Paese. Da quando ha lanciato il programma di raid aerei per colpire gli obiettivi terroristici, il 30 settembre, la Russia è stata accusata diverse volte sia dalle Nazioni Unite, sia dal governo americano di aver deliberatamente colpito obiettivi differenti dall’Isis, per aiutare il governo siriano di Bashar Al-Assad nella guerra civile contro i ribelli. Il ministro della Difesa russo Igor Konashenkov ha precisato che l’apertura verso un piano comune tra Russia e Stati Uniti dipende da alcuni dettagli d’azione che devono essere ancora discussi.
– Moldavia: l’agenzia internazionale Associated Press, che ha avuto accesso ai fascicoli investigativi della polizia moldava e delle autorità giudiziarie, ha reso noto che nei mesi passati sono avvenuti diversi tentativi di smercio di materiale nucleare dall’Europa dell’est ad alcuni gruppi estremisti in Medio Oriente collegati all’Isis. Secondo le autorità moldave, alcuni contrabbandieri con legami in Russia avrebbero avviato un mercato nero per il contrabbando di materiale radioattivo rivolto a gruppi terroristici. L’ultimo caso conosciuto risale allo scorso febbraio, quando un trafficante provò a vendere all’Isis un grande quantitativo di cesio, un materiale radioattivo utilizzato come arma chimica.
– Stati Uniti: l’ex presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite John Ashe è stato arrestato dalle autorità statunitensi perché avrebbe accettato da un magnate cinese una tangente di oltre un milione di dollari e un viaggio a New Orleans per tutta la propria famiglia in cambio di appalti immobiliari. Insieme ad Ashe, che ha ricoperto l’incarico istituzionale dal settembre del 2013 a quello del 2014, sono state arrestate altre cinque persone, incluso un deputato delle Nazioni Unite. Due settimane prima, il miliardario cinese Ng Lap Seng era finito in manette insieme al proprio assistente nell’ambito delle investigazioni sulla corruzione.
– Israele: nonostante l’incremento delle misure di sicurezza adottate dal presidente israeliano Benjamin Netanyahu lunedì 5 ottobre, una donna ha accoltellato due passanti ebrei nella Città Vecchia di Gerusalemme. La donna, definita terrorista dalle autorità israeliane, è ricoverata in gravi condizioni perché una delle due persone aggredite ha reagito sparandole. Netanyahu lunedì aveva annunciato che le forze dello stato d’Israele avrebbero aumentato gli attacchi alle abitazioni dei terroristi palestinesi in seguito agli attentati avvenuti a Gerusalemme e in Cisgiordania nelle scorse settimane.
– Afghanistan: il presidente di Medici Senza Frontiere (MSF) ha dichiarato che quanto affermato dal generale statunitense John Campbell in merito al bombardamento dell’ospedale dell’organizzazione umanitaria a Kunduz, sarebbe stata una vera e propria ammissione di crimine di guerra. MSF accusa il governo americano di avere più volte cambiato la propria versione sui fatti. L’associazione umanitaria sostiene che in principio gli Stati Uniti avevano affermato di non aver condotto in prima persona gli attacchi, che sarebbero stati lanciati dalle forze afghane alleate, poi di aver spalleggiato i jet del governo locale e infine di aver lanciato l’attacco con aerei di guerra americani.
– Maldive: due militari e un dipendente del dipartimento Immigrazione sono stati arrestati con l’accusa di essere responsabili dell’esplosione avvenuta il 28 settembre sulla barca del presidente Abdulla Yameen. Il capo di stato delle Maldive stava rientrando dall’Arabia Saudita, dove si era recato insieme alla moglie per il pellegrinaggio annuale musulmano dell’hajj. Yameen non è rimasto ferito, ma la first lady, in seguito all’esplosione, ha riportato una frattura spinale e ancora non riesce a camminare. Anche la segretaria del presidente e una guardia del corpo erano rimaste ferite durante l’attacco.
Segui TPI su Twitter (@tpi)
Iscriviti alla newsletter: http://goo.gl/rjWYB9