Le Femen hanno messo in scena una protesta contro il presidente russo Vladimir Putin, atteso al vertice euroasiatico in corso a Milano.
La leader del gruppo femminista ucraino, Inna Shevchenko, e un’altra attivista si sono mostrate a seno nudo di fronte al Duomo di Milano, e si sono versate addosso del vino rosso, che – nelle loro intenzioni, hanno riferito – rappresenta il sangue della popolazione ucraina.
Una delle due ragazze aveva scritto sul corpo “Stop ignoring Ukrainian bloodshed” – “Basta ignorare l’eccidio dell’Ucraina” – mentre Inna Shevchenko ha indirizzato un messaggio direttamente ai 50 leader asiatici ed europei che si riuniscono da oggi a Milano per il vertice euroasiatico: “ASEM allies of Putin”.
“Crediamo che dare il benvenuto e stringere la mano a un killer, una persona che sta uccidendo un’intera nazione – e il sangue ucraino ricade oggi, in segno di protesta, su di noi – equivalga a ignorare la tortura, l’eccidio e la guerra in Ucraina, iniziata e promossa da Putin”, ha detto Inna Shevchenko a AFPTV.
Il vertice euroasiatico è incentrato sulle relazioni economiche fra i Paesi partecipanti, ma la situazione in Ucraina sarà uno fra i temi principali che verranno discussi. Una fragile tregua è stata raggiunta meno di un mese fa ed è stata ripetutamente violata. La Nato ha denunciato diverse volte, nel corso di questo mese, la presenza di truppe russe nell’est dell’Ucraina.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko incontrerà per le 18,30 di oggi il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Domani mattina incontrerà Putin. Fra i temi caldi sul tavolo delle trattative le forniture di gas russe verso l’Ucraina, a rischio per via della crisi nell’est del Paese. Intanto l’Unione Europea, tramite il il commissario all’Energia Guenther Oettinger, ha fatto sapere che è pronta a far fronte a eventuali carenze di gas quest’inverno nel caso che la crisi ucraina dovesse fermare il flusso di gas dalla Russia per un periodo di sei mesi.
Al vertice euroasiatico di Milano sono presenti anche David Cameron, Angela Merkel, François Hollande, tra gli altri.