Il progetto #stradenuove lanciato dalla sindaca Raggi continua e, a seguito delle piogge che avevano colpito la capitale e reso le strade ancora più difficili per i cittadini, sul suo profilo il 30 marzo Raggi annunciava l’utilizzo di una task force e di una macchina “tappabuche” che avrebbe dovuto risolvere l’ormai celebre problema delle buche a Roma.
Proprio il tema delle voragini sul manto stradale era stato al centro della campagna di Virginia Raggi, la quale aveva annunciava di aver già investito 17 milioni di fondi straordinari per le buche e recentemente aveva scritto sul suo profilo Facebook che avrebbe fatto in modo che le società che non avevano riparato correttamente il manto stradale sarebbero state costrette a rifarle.
Una spesa totale stimata in 90 milioni di euro – spesa non indifferente per le casse della capitale se si considerano 150 milioni di debiti fuori bilancio – che prevede 88 interventi (di cui 40 già conclusi, 11 in corso, 37 in gara).
Ma come riportato proprio da TPI qualche giorno fa dall’inizio del 2018 a Roma sono già morte tra le 30 e le 40 persone a causa di incidenti stradali.
Solo nei primi tre mesi dei quest’anno si sono registrate 44 voragini a Roma.
Negli ultimi 8 anni Roma è passata da una media di 16 voragini all’anno a ben 90, con un picco di 104 nel 2013.
Questo è quanto è stato dichiarato dall’Autorità di distretto idrografico dell’Italia centrale in collaborazione con il Dipartimento della protezione civile, l’Ispra e #Italiasicura.
Sempre nel rapporto è indicato che le aree più colpite sono quelle centrali e in particolare:
-il Municipio V,
-il Municipio VII,
-il Municipio II (quartieri Tuscolano, Prenestino, Tiburtino) ma anche il centro storico con le aree dell’Aventino del Palatino e dell’Esquilino.
Nella zona ovest della capitale il municipio più colpito risulta essere il XII, seguito dall’XI (quartieri Portuense e Gianicolense).