Accuse di antisemitismo e complottismo. Ha scatenato accese polemiche il post pubblicato, e poi rimosso, dal senatore del Movimento Cinque Stelle Elio Lannutti sulle “banche controllate dal Gruppo dei Savi di Sion”.
Il pentastellato aveva condiviso su Twitter il link di un sito in cui si parla del noto e falso documento creato nei primi anni del Novecento dalla polizia zarista per alimentare l’odio nei confronti degli ebrei, accusati di complottare per sottomettere la comunità internazionale con la massoneria.
L’opposizione e la comunità ebraica hanno chiesto al Movimento di prendere le distanze. “Come vicepresidente del Consiglio e come capo politico del M5S prendo le distanze, e con me tutto il Movimento, dalle considerazioni del senatore Elio Lannutti”, è stato il commento di Luigi Di Maio, mentre Nicola Zingaretti ha definito le dichiarazioni del senatore “farneticazioni antisemite”.
Il deputato del Pd Emanuele Fiano, di religione ebraica, si è chiesto: “Scusate ma dove stiamo andando a finire? Dovrò espatriare io, in quanto ebreo?”. Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, ha affermato: “Ci mancava solo il senatore ignorante e i classici pregiudizi sul complotto ebraico. Che squallore questo M5S che non ha ancora preso le distanze da Elio Lannutti e preteso che chieda scusa per sue farneticazioni”.
Lannutti, fondatore dell’Adusbef, è tornato sulla vicenda scusandosi: “Ieri ho pubblicato un link sui banchieri Rothschild, senza alcun commento. Poiché non avevo alcuna volontà di offendere alcuno, tantomeno le comunità ebraiche od altri, mi scuso se il link ha urtato la sensibilità. Condividere un link non significa condividere i contenuti, da cui comunque prendo le distanze. Ci tengo a sottolineare che non sono, né sarò mai antisemita”.
Il Protocollo dei Savi di Sion – Conosciuto anche come “Anziani di Sion”, il Protocollo dei Savi di Sion indica una documentazione falsa, creata dalla polizia segreta zarista, che attribuiva alla comunità ebraica il piano di cospirare contro la comunità internazionale per arrivare a impadronirsene, controllandola. È stato scritto sulla base di un plagio di un testo di Maurice Joly, redatto contro Napoleone III, e arricchito da brani tratti dalla cultura russa e tedesca e pubblicistica varia.
Nella sua prima stesura deve essere attribuito a Sergej Aleksandrovič Nilus, che aveva contribuito a diffonderne personalmente le copie in Russia, fino ad arrivare alla sua pubblicazione da parte di Kruševan e alla sua circolazione in tutta Europa. Sin dai primi anni Venti del Novecento, si sottolineò la natura falsa del documento, che riuscì lo stesso a diventare uno dei principali strumenti di propaganda di movimenti fascisti e antisemiti, utilizzato per provare l’esistenza di un complotto ebraico internazionale.
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