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    L’acqua a Roma non sarà razionata per il momento

    Lo ha stabilito in extremis il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, assumendosi personalmente la responsabilità di questa decisione

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Lug. 2017 alle 19:20 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:22

    Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha stabilito che l’acqua a Roma non sarà razionata, assumendosi  personalmente la responsabilità di questa decisione.

    A dispetto di quanto aveva invece continuato ad affermare Acea, dunque, non avverrà più – almeno per ora – il razionamento idrico per 1,5 milioni di cittadini a Roma, previsto a partire dal prossimo lunedì 31 luglio.

    Le interruzioni dell’acqua a Roma, di cui si è parlato ampiamente in questi ultimi giorni, sarebbero state suddivise in diversi turni di 8 ore al giorno ciascuna.

    Come si è arrivati fin qui

    Inizialmente il governatore della regione Lazio, Nicola Zingaretti, aveva deciso di sospendere il prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano al fine di frenare il prosciugamento del bacino idrico, messo a dura prova dalla siccità di questa stagione.

    Tuttavia Acea – operatore nazionale nel settore idrico che fornisce servizi nelle regioni Lazio, Toscana, Umbria e Campania – aveva criticato la soluzione della regione di stoppare il prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano, definendola abnorme, illegittima e inutile. L’unica via percorribile, dal punto di vista di Acea, era a quel punto di razionare l’acqua nella città di Roma.

    La questione del lago di Bracciano

    Dal lago di Bracciano vengono prelevati 86 mila metri cubi al giorno, che sono pari a un prosciugamento di 1,5 millimetri. L’acqua prelevata dal lago laziale contribuisce all’8 per cento del fabbisogno della popolazione, cioè fornisce il servizio a circa 200mila cittadini, lontani dal milione e mezzo che dovrebbe riguardare il razionamento.
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