Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha stabilito che l’acqua a Roma non sarà razionata, assumendosi personalmente la responsabilità di questa decisione.
A dispetto di quanto aveva invece continuato ad affermare Acea, dunque, non avverrà più – almeno per ora – il razionamento idrico per 1,5 milioni di cittadini a Roma, previsto a partire dal prossimo lunedì 31 luglio.
Le interruzioni dell’acqua a Roma, di cui si è parlato ampiamente in questi ultimi giorni, sarebbero state suddivise in diversi turni di 8 ore al giorno ciascuna.
Come si è arrivati fin qui
Inizialmente il governatore della regione Lazio, Nicola Zingaretti, aveva deciso di sospendere il prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano al fine di frenare il prosciugamento del bacino idrico, messo a dura prova dalla siccità di questa stagione.
Tuttavia Acea – operatore nazionale nel settore idrico che fornisce servizi nelle regioni Lazio, Toscana, Umbria e Campania – aveva criticato la soluzione della regione di stoppare il prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano, definendola abnorme, illegittima e inutile. L’unica via percorribile, dal punto di vista di Acea, era a quel punto di razionare l’acqua nella città di Roma.