Le votazioni di ieri per le primarie del Partito Democratico hanno decretato una schiacciante vittoria per Matteo Renzi, il trentottenne sindaco di Firenze, che ha guadagnato il 68% dei voti lasciando molto indietro i due avversari. Anche la stampa estera ha riportato la notizia.
Il Wall Street Journal ha descritto Renzi come la “stella nascente della sinistra italiana”, che “ascende” alle primarie. “Il giovane sindaco”, ha scritto il quotidiano, “che tiene regolarmente discussioni su Twitter con i suoi seguaci, ha carisma e abilità comunicativa tali da poter potenzialmente competere con Berlusconi”. Ma allo stesso tempo, secondo il quotidiano, Renzi potrebbe causare nuovi problemi al governo Letta.
La Bbc ha delineato il profilo del nuovo leader del Partito democratico e ha parlato di un “nuovo Blair”. Secondo il giornalista Alan Johnston, Renzi ” trasuda un’energia irrequieta. Gli piace passeggiare sul palco in jeans neri e camicia bianca. È rilassato e tranquillo ,veloce e scorrevole mentre parla senza appunti, spaziando attraverso molti problemi dell’Italia e offrendo soluzioni ad ampio spettro”.
Il Telegraph sostiene che l’elezione di Renzi – il quale non fa mistero della sua predilezione per Tony Blair e Barack Obama – segni una trasformazione per il Partito Democratico, data la sua giovinezza e il fatto che egli, al contrario degli altri leader del centro-sinistra, non è cresciuto “nelle fila di quello che fu il partito comunista più grande d’Europa”.
Il quotidiano spagnolo El Paìs scrive che “la vittoria di Renzi rivitalizza il centro-sinistra italiano” e in questo modo segna “un radicale cambiamento d’epoca”. Mentre El Mundo lascia anche spazio alle critiche di chi reputa Renzi “un giovane Berlusconi sia per il suo populismo, sia per la sua posizione sull’economia, chiaramente liberale”.
Per il quotidiano francese Liberatìon, Renzi è invece il “volto nuovo della sinistra italiana”. Anche sul suo blog Philippe Ridet, corrispondente da Roma per Le Monde, presenta il nuovo leader come “un estraneo in casa del Partito democratico”.
Il Guardian, infine, elenca i punti fondamentali del programma di Renzi, tra cui la promessa di una nuova legge elettorale, la revisione delle norme sul lavoro, l’eliminazione dei privilegi della classe politica e l’abbassamento della pressione fiscale. Quest’ultimo punto è stato “un cavallo di battaglia per Berlusconi negli ultimi vent’anni”, e, secondo il quoidiano, è anche grazie a questo che Renzi oggi può contare su una certa popolarità anche tra gli elettori di centro-destra.
Leggi l'articolo originale su TPI.it