Un misto di debunking e giornalismo tradizionale. È questo il volto de La Clessidra Quotidiano, la nuova testata giornalistica che si occupa di monitorare tutte le promesse fatte dai politici italiani. In maniera semplice e intuitiva, nel sito www.clessidraquotidiano.it è possibile individuare tutte le promesse fatte dai vari esponenti della politica italiana e verificare se queste vengano poi rispettate o meno. Ognuno di essi ha una scheda personale in cui viene indicato il proprio percorso politico mentre una grande clessidra mostra le percentuali delle promesse rispettate e non, con i colori verde e rosso.
In un momento in cui le fake news si scontrano con la velocità di internet, che tende a rendere la memoria più corta riguardo le vicende politiche, La Clessidra Quotidiano si propone di informare e ricordare ai cittadini quali promesse siano state fatte dai politici. Queste ultime, infatti, soprattutto in campagna elettorale, ricoprono un ruolo fondamentale di convincimento ed hanno un impatto concreto nella scelta degli schieramenti.
“L’intero progetto – afferma Mauro Pileri, ideatore e fondatore della testata, che ha tra le altre cose preso parte a uno dei Workshop di giornalismo organizzati da TPI – nasce da un atteggiamento propositivo nei confronti della politica, intesa nella sua accezione più alta e nobile, quella trasversale, caratterizzata da credibilità e trasparenza che dovrebbero essere alla base di ogni atto politico di qualunque colore. Gli italiani, d’altro canto, non possono subire passivamente promesse e programmi che non verranno attuati; è giunto il momento di far sentire alla classe politica la vicinanza critica degli elettori, dando allo stesso tempo la possibilità a questi ultimi di poter analizzare il percorso politico di ogni eletto e valutarlo. In tutte le più grandi democrazie le promesse elettorali sono veri e propri contratti che vanno rispettati”.
La Clessidra Quotidiano sarà la prima testata giornalistica a costituire il primo database italiano delle promesse politiche. Nel sito sono presenti gli impegni presi dai politici a partire dallo scorso anno; le promesse “storiche” invece non saranno prese in considerazione. “Questo perché – afferma Pileri – inserire quelle vecchie significherebbe tralasciarne una buona parte, vanificando così l’accuratezza che ci prefiggiamo”.