In una visita di due giorni nel Golfo Persico il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino ha incontrato i vertici di Kuwait e Oman, due Paesi con cui l’Italia è pronta a fare affari.
Il rilancio della diplomazia per la crescita economica era infatti l’obiettivo della missione del ministro nei due Paesi strategici del Golfo. Si sono svolti colloqui con i vertici della Kuwait Petroleum Corporation (Kpc), una grande società di proprietà dello Stato kuwaitiano che sarebbe pronta a investire in Italia
Già presente in Italia con 2.838 stazioni di servizio (l’11 per cento del mercato) la Kpc ha detto di voler incentivare la presenza di fornitori italiani che investono nel Paese: “Sosteniamo ogni nuova partnership con aziende italiane“, ha assicurato il presidente Nizar Mohammad Al-Asani.
L’incontro, nella sede della società a Kuwait City, ha visto il ministro degli Esteri italiano accompagnato da una folta delegazione di imprenditori italiani pronti a gettarsi nella mischia per ricevere commissioni e rilanciare la crescita italiana.
Ieri dalla capitale dell’Oman la Bonino ha affermato il ruolo dell’Italia nel commercio nell’area mediterranea. ”Oman e Italia potrebbero mettere in atto un commercio più aperto, più investimenti e più scambio culturale. Il commercio è un ponte per la pace, un alleato naturale della diplomazia, un investimento che tutti i governi dovrebbero fare. Gli interessi comuni e l’interdipendenza ci costringono a lavorare insieme per delineare il nostro futuro e la nostra partnership economica rimane ancora al di sotto delle sue potenzialità”.
Il commercio tra i due Paesi è cresciuto di oltre il 20 per cento nell’ultimo anno, raggiungendo i 330 milioni di euro. Le delegazioni di diverse imprese italiane erano presenti agli incontri per iniziare le trattative per lo sviluppo di nuove infrastrutture nel Golfo: porti, ferrovie, strade e aeroporti.
Nei colloqui con i vertici politici del Kuwait e dell’Oman la situazione in Egitto è stata al centro degli incontri. Il ministro degli Esteri italiano ha ribadito che “non è mai un buon giorno quando i militari prendono il potere” e che il Paese “ha bisogno di ritornare alla normalità evitando arresti arbitrari e assicurando un regolare processo alle persone arrestate”.
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