La polizia del Kenya ha identificato il presunto rapitore di Silvia Costanza Romano, la ragazza italiana di 23 anni sequestrata a Chakama, in Kenya, nella notte tra il 20 e il 21 novembre.
Il rapitore sarebbe Said Abdi Adan, secondo quanto riferito dal quotidiano keniota Daily Nation che cita a sua volta fonti locali.
Malik Said Gasambi, un abitante del villaggio di Chakama in cui viveva Silvia Romano, ha raccontato ai giornalisti che Adan ha preso in affitto una casa nel villaggio insieme ad altre due persone qualche giorno prima del rapimento.
“Ho dato loro due stanze in cui hanno passato le notti a masticare Qat (pianta classificata come droga, nrd)”, ha raccontato l’uomo.
“Se ne sono andati a tutti, a sorpresa, dopo l’attacco, senza avvertire nessuno e senza fare rumore”, ha aggiunto.
La ricostruzione – Il 22 novembre 2018 14 persone sono state arrestate per il rapimento di Silvia Costanza Romano: gli uomini fermati dalle forze dell’ordine locali non sarebbero parte del gruppo che ha rapito la volontaria, ma avrebbero avuto dei contatti con i sequestratori.
A denunciare il gruppo sono stati i residenti del villaggio in cui viveva Silvia Romano: alcuni di loro sono stati anche linciati dagli abitanti perché ritenuti veri e propri complici del rapimento della giovane.
Inizialmente si sospettava che i responsabili del sequestro della ragazza italiana fossero i miliziani di al Shaab, un gruppo islamico molto attivo nella vicina Somalia e anche nello stesso Kenya.
Adesso però gli inquirenti stanno seguendo anche la pista della criminalità comune. Il capo della polizia locale ha dichiarato che dietro il rapimento potrebbe esserci “dei banditi” e non i jihadisti somali, anche se non si esclude nessuna pista.
La ricostruzione del rapimento – Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2018 la giovane volontaria italiana di 23 anni Silvia Costanza Romano è stata rapita a Chakama, nel sud est del Kenya. (qui il suo profilo)
Alcuni uomini armati non ancora identificati hanno fatto irruzione nel villaggio in cui la ragazza viveva aprendo il fuoco contro i residenti.
Cinque persone, tra cui due bambini di 10 e 12 anni, sono rimaste ferite nell’attacco terminato con il sequestro della volontaria italiana.
Secondo quanto riferito ai media internazionali da alcuni residenti, gli uomini che hanno attaccato il villaggio di Chakama erano pesantemente armati e parlavano tra di loro in somalo.
Per far luce sul rapimento, la procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di terrorismo ed è in contatto con il governo del Kenya per ritrovare la volontaria italiana.