La Corte costituzionale italiana ha stabilito che la norma che prevede l’attribuzione automatica del cognome del padre in presenza di una diversa volontà dei genitori è illegittima.
Questo significa che, a partire dalla data della decisione, resa nota martedì 8 novembre 2016, i genitori potranno attribuire sia il cognome paterno che quello materno. Se si troveranno in disaccordo, però, prevarrà quello del padre.
Sino a ieri, si poteva ottenere il doppio cognome rivolgendosi al prefetto che poteva decidere in maniera discrezionale.
La storica sentenza della Consulta si deve al ricorso di una coppia italo-brasiliana residente a Genova che aveva fatto richiesta di attribuzione del doppio cognome ma se l’era vista respingere.
La Corte d’appello di Genova aveva allora sollevato la questione della legittimità costituzionale della norma implicita per la quale i figli nati da regolare matrimonio si vedono attribuiti automaticamente il cognome del padre.
Un colpo quindi alla concezione patriarcale della famiglia e della società inflitto dalla magistratura mentre la proposta di legge sulla questione, passata alla Camera nel 2014, attende ancora di essere esaminata dal Senato.
La norma dichiarata incostituzionale è un retaggio dell’epoca romana ed era stata condannata anche dalla Corte europea dei Diritti dell’uomo che aveva sollecitato l’Italia a disfarsene.
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