L’11 maggio 2016 il parlamento italiano ha apparovato con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti la legge Cirinnà, per regolamentare le unioni civili. Da allora in Italia sono state contratte 1.690 unioni tra persone dello stesso sesso.
Milano e Roma sono le città con il numero più alto, rispettivamente 495 e 430, seguite da Torino, Bologna, Napoli, Firenze e Genova. Le città del sud Italia hanno visto una presenza più bassa, se non addirittura nulla in capoluoghi di regione come Catanzaro e Campobasso.
In proporzione alla popolazione, a Milano ci sono state 36,8 unioni per 100mila abitanti, segue Bologna con 26,1 unioni e Torino con 22,6. Nelle aree del centro le unioni registrate sono in media 15 per 100mila abitanti. Nel sud Italia i dati sono più bassi, con una media di 7 unioni ogni 100mila abitanti.
Ecco il grafico, con i dati di Infodata del Sole 24 Ore, a poco più di otto mesi dall’entrata in vigore della legge 76 del 2016, legge che ormai raggiunge la piena attuazione, con l’entrata in vigore dei decreti attuativi 5, 6 e 7 del 2017:
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