Il caso della nave Diciotti ha innescato un nuovo scontro tra il Governo italiano e l’Unione europea.
I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno dichiarato che, se nessun Paese europeo parteciperà alla redistribuzione dei migranti presenti sulla nave, l’Italia taglierà i contributi destinati a Bruxelles.
“L’Unione Europea non vuole ottemperare ai principi concordarti nell’ultimo Consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi che diamo all’Ue”, ha detto Di Maio.
“I soldi pagati da italiani e immigrati regolari in tasse devono finire agli italiani. Possiamo diminuire il contributo in quota parte sulla base di quello che l’Europa fa o non fa penalizzando l’Italia. Mi sembra un dovere ridiscutere queste spese condominiali”, ha sottolineato Salvini.
Anche il premier Giuseppe Conte ha lasciato intendere di condividere la linea dei due vicepremier, avvertendo che l’Italia “trarrà le conseguenze” rispetto all’atteggiamento di chiusura di Bruxelles e degli Stati membri dell’Ue sul tema della redistribuzione dei migranti.
L’ipotesi di tagliare i finanziamenti all’Unione europea è stata invece commentata con freddezza dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi: “Pagare i contributi all’Ue è un dovere legale dei membri. Ci confronteremo su questo e altre questioni”, ha osservato il titolare della Farnesina.
Ma di che cifre stiamo parlando? A quanto ammonta la somma che l’Italia versa annualmente a Bruxelles per contribuire al bilancio europeo? E quanto riceve, invece, l’Italia dall’Europa?
Tra gli esponenti del Governo, l’unico a citare una cifra ben precisa è stato il vicepremier Di Maio. “Vogliono 20 miliardi dei cittadini italiani? Dimostrino di meritarseli e si prendano carico di un problema che non possiamo più affrontare da soli”, ha dichiarato il leader del Movimento Cinque Stelle.
Venti miliardi di euro, dunque, è la cifra di cui parla il Governo.
Lo stesso dato era stato citato a giugno dal capogruppo M5S alla Camera, Francesco D’Uva, secondo cui l’Italia versa all’Ue 20 miliardi di euro ogni anno e ne riceve in cambio appena 10, con un saldo negativo dunque pari a 10 miliardi.
“Spiegheremo a Bruxelles che siamo l’Italia, cioè uno dei Paesi dell’Eurozona che contribuisce di più. Nel dettaglio, infatti, ogni anno diamo 20 miliardi di euro all’Europa e ne riprendiamo solamente 10”, ha scritto Uva in un tweet pubblicato il 7 giugno 2018.
Consultando i documenti ufficiali, tuttavia, le cifre che emergono sono ben diverse.
Nel 2017, ultimo dato disponibile, l’Italia ha destinato al bilancio Ue poco più di 12 miliardi di euro e ha ricevuto indietro 9,795 miliardi.
L’anno precedente, erano stati versati a Bruxelles 13,939 miliardi di euro ed erano stati ottenuti 11,592 miliardi.
Nel 2015 l’Italia aveva pagato all’Europa un contributo pari a 14,691 miliardi di euro e aveva ottenuto finanziamenti europei per 12,338 miliardi.
In sostanza, il totale dei contributi versati dall’Italia è andato calando progressivamente negli ultimi anni, fermandosi a 12 miliardi di euro lo scorso anno, mentre la differenza tra quanto diamo e quanto riceviamo dall’Ue si aggira quasi sempre intorno ai 2 miliardi di euro (e non 10, come sostenuto da D’Uva).