Un ebreo, genero di un rabbino di origine afghana, è stato accoltellato nella notte di giovedì 12 novembre a Milano. L’uomo ferito è stato portato all’ospedale Niguarda e operato, ma non sarebbe in condizioni gravi, secondo quanto riportato dalla nuova presidente dalla comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.
Fonti della comunità ebraica hanno spiegato che l’uomo accoltellato, Nathan Graff, israeliano di 40 anni, sarebbe venuto in Italia con la figlia per visitare il suocero rabbino.
L’aggressione sarebbe avvenuta poco prima delle ore 20, non lontano dalla scuola ebraica di Milano e vicino a un ristorante kosher.
Nathan Graff indossava la kippah, è stato aggredito da un uomo con il volto coperto da un passamontagna. Dopo essere stato colpito e buttato a terra, l’aggressore ha infierito su di lui con quattro coltellate e una ferita di sette centimetri al volto.
Nella colluttazione l’aggressore avrebbe perso il passamontagna scoprendo il volto e i capelli biondi, afferma uno dei testimoni. L’aggressore è poi fuggito salendo in una macchina a bordo della quale ci sarebbero stati almeno altri due uomini.
Negli ambienti ebraici romani ritorna alla memoria l’attentato alla Sinagoga di lungotevere de’ Cenci a Roma nel 1982, di presunta matrice palestinese, dove 37 persone furono ferite e il bambino di due anni Stefano Gaj Taché rimase ucciso.
Ora l’appello dell’Isis di colpire gli ebrei ovunque si trovino e la cosiddetta intifada dei coltelli spaventano anche la comunità ebraica italiana.
Ruggero Gabbai, consigliere comunale Partito Democratico e membro della comunità ebraica, teme invece che si possano verificare episodi come quelli dei cani sciolti a Parigi. Non ci sono ancora conferme che si tratti di una matrice antisemita, dice la polizia locale.
Il viceprefetto vicario Giuseppe Priolo ha subito convocato, per la mattina di venerdì 13 novembre, un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e ha dato ordine di intensificare la vigilanza sui luoghi ebraici più sensibili.
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