Quanto è green l’Italia? Una serie di grafici analizzano alcune diverse tematiche ambientali: la presenza di aree protette, i rifiuti e la raccolta differenziata, le energie rinnovabili, il verde urbano, la mobilità e il consumo di acqua. Il quadro che ne emerge è sostanzialmente positivo. Ecco nel dettaglio ciascun aspetto:
AREE PROTETTE – Le aree protette terrestri della Rete Natura 2000 nel 2015 coprono il 19,3 per cento della superficie nazionale, corrispondente a un’estensione di circa 58 mila chilometri quadrati. Le aree marine protette il 3,8 per cento della superficie delle acque territoriali (5.811 chilometri quadrati). Il numero di siti totali è pari a 2.589, con un’estensione media (terrestre e marina) per sito di circa 24,7 chilometri quadrati. Rispetto al 2014 il numero di aree protette è rimasto invariato, mentre è aumentata la superficie delle aree marine, in particolare quelle del Lazio. Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. Nel 2015 l’Italia registra una percentuale di superficie terrestre sottoposta alla tutela della Rete Natura 2000 superiore a quella media comunitaria (nell’ordine 19,3 e 18,1 per cento) ed è al dodicesimo posto tra i paesi membri Ue. Regno Unito e Danimarca mostrano le quote più basse di territorio sottoposto a tutela.
RACCOLTA DIFFERENZIATA – La produzione dei rifiuti rappresenta una delle problematiche ambientali con impatti immediati sulla vita quotidiana. La raccolta differenziata è un fattore strategico per la corretta gestione dei rifiuti: nel 2014 è stato raggiunto con sei anni di ritardo l’obiettivo del 45 per cento previsto dalla normativa nazionale per il 2008.
Per quanto riguarda il solo settore elettrico, nel 2014 complessivamente la produzione lorda elettrica da fonti rinnovabili è aumentata ed è cresciuta anche la sua incidenza sul consumo interno lordo di energia elettrica. In particolare, la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili è pari al 37,3 per cento e presenta un incremento di 3,6 punti percentuali rispetto al 2013.
CONSUMO DI ACQUA – Negli ultimi anni si è assistito a una costante riduzione dei consumi di acqua dovuta alla maggiore attenzione dei cittadini nell’utilizzo della risorsa idrica. Tra i 18 comuni con i consumi pro capite più elevati, in testa Lodi e Catania, rispettivamente con circa 240 e 230 litri al giorno. Tra i grandi Comuni, i consumi pro-capite giornalieri di acqua potabile superano i 200 litri a Milano, Roma, Catania e Messina. Negli altri grandi comuni la tendenza è verso la diminuzione, soprattutto a Firenze.