Investire in Italia ora conviene. Il Wall Street Journal in un articolo di Brett Arends titola: ‘Why Italy Looks Cheap’, perché l’Italia sembra conveniente. L’articolo parte da considerazioni sui problemi politici, la crisi, il debito, la recessione più grave dai tempi della seconda guerra mondiale. Poi invita i lettori a metter da parte i limiti della sua classe politica e a concentrarsi sulle virtù di un Paese e di un’economia sempre piena di risorse.
“Sarebbe da pazzi investire nel mercato italiano, vero?”, si chiede uno dei principali quotidiani finanziari del mondo. La risposta lascia sorpresi. In Italia l’indice Mib è al ribasso dell’8 per cento dall’inizio dell’anno, in controtendenza rispetto agli altri mercati europei saliti del 2 per cento. Inoltre l’Italia ha completamente mancato il rialzo delle borse mondiali cominciato nel marzo del 2009.
Ma nonostante tutti i problemi del Bel Paese, l’analisi tecnica del Wsj spinge proprio a puntare sui titoli italiani, “perché i soldi si fanno quando si compra a prezzi bassi, quindi quando c’è instabilità e crisi”, scrive Brett Arends.
La prestigiosa rivista finanziaria quindi suggerisce di puntare sui fondi, quali “iShares MSCI Italy Capped Index”, ma anche sui singoli titoli. Eni, ad esempio, “è la versione italiana di Exxon Mobil”, e le sue azioni costano meno solo per la sede geografica, non per la qualità del suo business: “se la borsa si riprende, gli investitori ne trarranno subito un beneficio”.
Ma quando questo accadrà? La risposta viene da Holger Schmieding, chief economist della Berenberg Bank di Amburgo: “L’Italia non andrà a gambe all’aria, e l’economia comincerà a riprendersi durante l’estate. La situazione politica è un caos, ma si tratta del solito caos, e il Paese saprà conviverci”.