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    Cosa prevede la missione militare italiana in Niger

    ISSOUF SANOGO / AFP

    La missione dovrebbe partire già nei primi mesi del 2018 e ha come obiettivi, tra gli altri, la lotta al traffico di esseri umani e al terrorismo internazionale

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 27 Dic. 2017 alle 12:02 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 08:39

    Nel Consiglio dei ministri previsto per oggi, mercoledì 27 dicembre, dovrebbero essere approvate le linee guida dell’intervento militare italiano in Niger.

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    Secondo alcune fonti militari, “una piccola squadra di specialisti della Difesa si troverebbe già a Niamey, capitale del Niger, per operare una ricognizione rispetto allo scenario operativo dei prossimi mesi”.

    La missione dovrebbe partire già nei primi mesi del 2018 e non dovrebbe limitarsi al peacekeeping.

    Obiettivi delle forze militari italiane sarebbero infatti anche la lotta al traffico di esseri umani e al terrorismo internazionale.

    Secondo fonti confermate dal governo, fino al mese di giugno il contingente italiano dovrebbe essere comporto da 120 militari, per poi salire fino a 470, non impiegati però contemporaneamente.

    La media annuale dovrebbe essere infatti di “circa 250 soldati”.

    Contestualmente, nel decreto sarà prevista una riduzione del contingente schierato in Iraq nella coalizione contro l’Isis, che ad oggi prevede l’impiego di 1.500 militari, 420 mezzi terrestri e 17 aerei.

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