Il 14 agosto 2018 il ponte della A10 a Genova realizzato dall’architetto Morandi è crollato, causando la morte di 38 persone. Al momento proseguono le ricerche tra le macerie della struttura di 20 automobilisti ancora dispersi.
Secondo quanto affermato dal procuratore di Genova, Francesco Cozzi, che ha annunciato l’apertura di un’inchiesta che ipotizza i reati di omicidio plurimo e disastro colposo, “il crollo del ponte non è stata una fatalità”.
Alle affermazioni del magistrato si aggiunge la notizia della presentazione, il 28 aprile 2016, da parte del senatore Maurizio Rossi (Scelta civica) di una interrogazione all’allora ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, per denunciare il cedimento dei giunti del ponte Morandi.
Gli stessi giunti che due anni dopo sembrano essere crollati a causa di un cedimento strutturale.
Contattato telefonicamente dall’agenzia stampa Agi, Rossi spiega che “non ho mai ricevuto risposta a quella interrogazione”.
“Come senatore del gruppo misto mi sono sempre occupato delle infrastrutture della mia regione, la Liguria, che conosco molto bene”.
“Il tema del ponte è sempre stato all’attenzione di tutti i genovesi: il traffico enorme, i centinaia di tir spesso fermi in coda, destavano preoccupazione. La mia interrogazione partiva dalla paura che il ponte venisse bloccato, come ho scritto, mai avrei pensato che potesse collassare, è una cosa impensabile”.
“Il viadotto Polcevera dell’autostrada A10, chiamato ponte Morandi è una imponente realizzazione lunga 1.182 metri”, si legge nel documento.
“È costituita su 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza che collega l’autostrada Genova-Milano al tratto Genova-Ventimiglia, attraversando la città sulla Val Polcevera”.
“Recentemente il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un’opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura”, continua Rossi nell’interrogazione all’allora ministro Delrio.
“Se non si predispone immediatamente una nuova strategia stradale di più ampio respiro del capoluogo ligure, i mancati lavori di realizzazione della Gronda, sommati alla possibile futura chiusura totale o parziale del ponte Morandi, determinerebbero inevitabilmente il collasso dell’intero sistema viario genovese”.
Continuando nella sua interrogazione, il senatore arrivava a chiedere a Società Autostrade se era sua intenzione o meno “mettere a norma di sicurezza, secondo gli standard europei, la rete autostradale ligure”.
Inoltre, Rossi chiedeva al ministro Delrio delucidazioni circa “il dettaglio della attuale situazione dei lavori di messa in sicurezza del ponte Morandi, gli interventi che ancora devono essere realizzati” e “se corrisponda al vero che il ponte Morandi, viste le attuali condizioni di criticità, potrebbe venir chiuso, almeno al traffico pesante, entro pochi anni gettando la città nel totale caos”.
Intanto, il Governo ha annunciato l’intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia.
• A questo link il racconto in tempo reale dell’incidente di Genova, dove è crollato il ponte Morandi. Qui tutte le ipotesi sulle cause.
Qui abbiamo spiegato perché crollano i ponti. A questo link la testimonianza dell’autista del camion che ha frenato a un passo dal baratro sul ponte di Genova. Qui abbiamo spiegato quanti sono e quali sono i ponti a rischio in Italia.
A questo link invece il documento (ora rimosso) in cui si diceva che il crollo del ponte Morandi a Genova era una “favoletta”. Qui l’articolo sull’ingegnere che aveva “predetto” la pericolosità del ponte crollato a Genova. A questo link abbiamo raccolto tutte le foto e i video della tragedia, e le pagine dei giornali stranieri.
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