Il governo giallo-verde pensa al commissariamento per Inps e Inail: questo quanto fanno sapere dall’Agenzia Ansa, che rivela le mosse dell’esecutivo per risolvere l’empasse della riforma della governance dei due enti (qui tutti gli aggiornamenti).
Il decreto approvato per procedere all’introduzione di Quota 100 e del Reddito di cittadinanza dovrebbe prevedere anche il ritorno dei consigli di amministrazione per Inps e Inail e la nomina dei commissari.
In questo modo verrebbe meno la figura monocratica e tornerebbe ad esserci a una struttura collegiale, ossia quel consiglio di amministrazione che era stato cancellato nel 2010 dal governo Berlusconi-Tremonti con l’articolo 7 del decreto 78.
Se le indiscrezioni di Ansa dovessero rivelarsi corrette, ci sarà più tempo per la nomina dei Cda e dei presidenti (che potrebbero essere gli stessi commissari), come già accaduto per l’Inps con Sassi e Mastrapasqua.
L’attuale presidente dell’Inps, Tito Boeri, è quasi alla fine del suo mandato, che scade il 16 febbraio, mentre quello dell’Inail Massimo De Felice termina il suo mandato quadriennale, riconfermato dal governo Renzi, il 15 novembre del 2020.
Il commissariamento dei due enti non sembra una prospettiva così impensabile se si pensa allo scontro in corso da mesi tra il ministro dell’Interno Salvini e il presidente dell’Inps, Tito Boeri, che si era sempre detto contrario alla riforma delle pensioni tanto voluta dal vicepremier.
L’ultimo botta e risposta risale a pochi mesi fa, prima dell’approvazione finale della manovra, con Salvini che aveva ancora una volta chiesto a Boeri di presentare le sue dimissioni da presidente dell’Inps, suggerendogli anche di candidarsi alle primarie del Pd.