Il 30 gennaio dieci nuove persone sono state indagate per il crollo del ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto e che ha causato la morte di 43 persone.
Tra gli indagati risultano tecnici e dipendenti di Aspi e Spea con l’accusa di falso in procedimento connesso ai controlli sugli altri cinque viadotti in stato critico tra cui il Paolillo in Puglia e Pecetti e Sei Luci a Genova.
I finanzieri del Primo gruppo di Genova nella mattinata hanno perquisito le sedi di Spea e sono alla ricerca di documenti relativi ad altri cinque ponti e viadotti che sarebbero in condizioni di rischio tra Genova, Milano, Firenze, Bologna, Bari e Pescara.
Una delle strutture all’attenzione degli inquirenti sarebbe attiguo a Ponte Morandi e fa parte della bretella di collegamento tra la A7, la Milano-Genova, e lo svincolo autostradale di Genova-Sampierdarena.
Altri due viadotti invece si trovano a Bari e Pescara, mentre non si sa ancora quali sono gli ultimi due: si è preferito tenerli segreti per evitare allarmismi.
Le criticità sarebbero state raccontate dai 21 indagati e dai testimoni sentiti dal 14 agosto scorso ad oggi dai due pm Massimo Terrile e Walter Cotugno titolari dell’inchiesta.
Ad ottobre 2018 la Procura aveva indagato venti tra manager, dirigenti e funzionari del ministero delle Infrastrutture dei Trasporti.
Nello specifico, il provvedimento ha interessato responsabili di Autostrade e Spea, l’azienda di progettazione che fa parte sempre del gruppo Atlantia della famiglia Benetton, e funzionari del ministero che hanno avuto un ruolo nella approvazione dei lavori di messa in sicurezza del ponte.
Le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.
La demolizione – Il cantiere per la demolizione dei monconi del Morandi è stato aperto nella sera del 14 dicembre ed è stato inaugurato il giorno seguente. Le prime fasi prevedono il posizionamento delle gru che nei prossimi mesi smonteranno ciò che resta della struttura.
L’8 febbraio invece è la data annunciata dal sindaco Bucci per la demolizione del moncone ovest del Morandi.
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