Il Pd e il Pdl dovrebbero formare una coalizione
Il Financial Times non ha dubbi: “I partiti italiani sarebbero pazzi se rischiassero un altro voto, anziché accettare il verdetto degli elettori e riprendere a gestire il Paese“.
In un editoriale scritto a caldo nella tarda serata di ieri, Wolfgang Münchau cerca di vedere il risultato italiano come un bicchiere mezzo pieno. Una “grande coalizione” Pd-Pdl non solo sarebbe possibile ma, secondo la firma del quotidiano britannico, nel contesto attuale presenterebbe addirittura dei vantaggi rispetto a un governo ‘classico’: “L’Italia ha molte più probabilità di approvare leggi serie sulla riforma del mercato del lavoro, sulla competizione nei servizi o sul ruolo delle regioni nel quadro di una vasta coalizione, rispetto a una più normale maggioranza di parte. […] L’unico modo per un grande Paese europeo con un sistema politico complesso di accordarsi su qualunque di questi cambiamenti radicali è attraverso larghe coalizioni.”
Münchau non ignora lo scetticismo degli analisti italiani sulla fattibilità di una simile alleanza, ma argomenta che altri sistemi politici europei hanno preso questa strada in passato, e neanche loro apparivano all’epoca particolarmente preparati a tale scenario: viene citata ad esempio la Germania nel 2005.
In ogni caso, Münchau non vede alternative. Per quanto riguarda la possibilità di nuove elezioni, si chiede: “Potrebbero esse produrre una maggioranza vera? Sarebbero accolte come la scelta giusta dall’elettorato? La risposta a entrambe le domande è probabilmente ‘No'”.
La conclusione del pezzo è un vero e proprio appello alla classe politica dello Stivale: “Il prossimo governo italiano ha un lavoro difficile da compiere ma facile da descrivere. Deve porre fine alla recessione. Una grande coalizione sarebbe nella migliore posizione per farlo. Non si dovrebbe escluderla sulla base del fatto che non è mai stata tentata prima [qui Münchau sceglie ovviamente di non considerare l’esperienza Monti, ndr]. E se volete porre fine al panico dei mercati, cominciate a trattare ora”.