Deserti sterminati, monumenti imponenti e strade che si perdono oltre l’orizzonte rimpicciolite alla grandezza di una lente di pochi centimetri.
È il progetto di Davide Carnevale, fotografo romano di 35 anni, che un anno fa ha cominciato a fotografare i posti più famosi del mondo, dal Colosseo al deserto boliviano del Salar.
L’idea è quella di racchiudere la vastità del mondo in un piccolo cerchio a volte tenuto tra due dita, a volte appoggiato per terra come elemento di congiunzione tra fotografo e paesaggio.
Intorno alla lente tutto è sfocato, poco chiaro e non visibile. Dentro la lente, invece, il dettaglio, che mette a fuoco la bellezza del luogo.
(Nella foto sotto: Manhattan, 5th Avenue-41st Street)
(Nella foto sotto: il Colosseo, Roma)
(Nella foto sotto: deserto del Salar de Uyuni, Bolivia)
(Nella foto sotto: Sagrada Familia, Barcellona)
(Nella foto sotto: Panamericana)
(Nella foto sotto: stretto del Bosforo, Istanbul)
(Nella foto sotto: Lago Titicaca, tra Bolivia e Perù)
(Nella foto sotto: ponte Milvio, Roma)
(Nella foto: Isola dei Pescatori, Bolivia)
(Nella foto sotto: Anguillara, Roma)
(Nella foto sotto: piazza Venezia, Roma)
(Nella foto sotto: una stazione in Bolivia)
(Nella foto sotto: Topkapi, Istanbul)
(Nella foto: Battery park, Manhattan)
(Nella foto sotto: Santa Sofia, Instanbul)
(Nella foto sotto: Macchu Picchu, Perù)
(Nella foto: Statua della Libertà)
(Nella foto sotto: Madrid)
(Nella foto sotto: Tiwanaku, Bolivia)
(Nella foto sotto: il ponte di Brooklyn, New York)