“Tutto in malora per 55 euro di vino”. A parlare è Alfonso Sabella, assessore alla Legalità del sindaco di Roma Ignazio Marino, che si è dimesso ieri 8 ottobre 2015 per uno scandalo relativo ad alcune cene, non propriamente istituzionali, pagate con la carta di credito del comune di Roma.
Il vino in questione è un Jermann Vintage Tunina del 2012, che il sindaco avrebbe consumato nel luglio 2013, a spese del comune, in compagnia della moglie presso il ristorante di Roma la Taverna degli Amici, anche se nella nota giustificativa risulta che Marino si trovava là in compagnia di un rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Il ristorante si trova in piazza Margana, nel centro di Roma, a pochi metri dal Campidoglio, da piazza Venezia e dal Ghetto ebraico. È dal 1998 che è aperto, da quando Mauro, l’attuale titolare, rilevò lo storico locale Angelino a Tor Margana, ancora oggi ricordato da una targa affissa all’esterno con la quale il ministero dell’Istruzione, nel 1954, lo dichiarava luogo “di interesse particolarmente importante”.
Marino non è l’unico volto noto a essere passato da questo ristorante: politici, attori, negli anni Novanta persino Madeleine Albright, segretario di Stato americano al tempo della presidenza di Bill Clinton, venne qui a mangiare durante una visita a Roma.
A rivelare che non si trattava di una cena di rappresentanza era stato il direttore del locale, che nei giorni prima dello scandalo aveva dichiarato a diverse testate che in compagnia del sindaco c’era la moglie, e non un funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Insieme a questa rivelazione, sono arrivate anche quelle di diverse persone, inizialmente indicate nelle note spese per i rimborsi come partner istituzionali del sindaco in cene di lavoro, ma che poi hanno smentito di avervi preso parte, tra cui la Comunità di Sant’Egidio e l’ambasciata vietnamita.
Rivelazioni che, certamente, hanno in parte contribuito a portare il sindaco Ignazio Marino alle dimissioni. Noi di TPI, allora, siamo andati in prima persona a mangiare in questo ristorante, proprio quello che ha fatto dimettere il sindaco.
La Taverna degli Amici è un posto classico, elegante ma non ingessato. Offre una cucina tradizionale che punta alla qualità attraverso la semplicità. Mauro, il titolare, è molto accogliente, e non ha problemi a raccontare ciò che tutti, in questi giorni, gli stanno chiedendo.
“Questa storia ci sta facendo una grande pubblicità, non l’avrei mai pensato”, ammette senza nascondere un sorriso. Racconta anche che ieri, immediatamente dopo le dimissioni del sindaco, alcuni esponenti del partito di destra Fratelli d’Italia si sono recati a cena proprio nel suo ristorante.
Insieme al titolare Mauro, c’è anche Carmelo, un cameriere che non lavora più a la Taverna degli Amici, ma che quella sera del luglio 2013 servì Ignazio Marino. “Nel tardo pomeriggio la moglie è venuta a prenotare, palesandosi come la signora Marino. La sera era là insieme al sindaco”, racconta.
Ricorda bene poi che hanno mangiato nei tavoli fuori, che è stata la moglie a scegliere il vino e anche che – diversamente dall’usanza secondo cui è la donna, nei tavoli all’aperto, a essere rivolta verso l’esterno – è stato il sindaco a sedersi invece nel posto rivolto verso la piazza.
Ricorda, oggi più che mai, un dettaglio che poteva sembrare secondario al tempo, ovvero la modalità di pagamento del conto da 120 euro di quella cena: una carta di credito.
I ristoratori quel giorno non potevano saperlo, ma si trattava della famigerata carta di credito del comune di Roma, quella con la quale il sindaco ha pagato altre cene, che dalle prime ricostruzioni non avrebbero alcuna funzione istituzionale: la stessa che ha portato Ignazio Marino alle dimissioni.
Tuttavia, sul gruppo Facebook Io sto col sindaco Ignazio Marino, alcuni utenti si sono scagliati contro la testimonianza dei ristoratori. “Chi di menzogna ferisce, di menzogna perisce”, scrive un utente, allegando la pagina del sito di recensioni TripAdvisor de la Taverna degli Amici, invitando gli utenti a lasciare commenti negativi sul ristorante in risposta a una dichiarazione dei ristoratori ritenuta falsa dai sostenitori.
Effettivamente, visitando la pagina di TripAdvisor del ristorante, si nota che tra il 7 e il 10 di ottobre sono state scritte ben dieci recensioni negative sul ristorante.
(Nella foto qui sotto: una bottiglia di Vintage Tunina, il vino ordinato da Ignazio Marino alla Taverna degli amici nel luglio del 2013)