Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni. “Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre”, riporta in una nota il Campidoglio alle 16:30 del 29 ottobre 2015.
Lo scorso 8 ottobre, Marino aveva annunciato le dimissioni in seguito allo scandalo relativo alle cene private, che avrebbe pagato utilizzando la carta di credito del comune di Roma.
Le dimissioni erano state presentate ufficialmente lo scorso 12 ottobre e sarebbero divenute effettive il prossimo 2 novembre. Mancavano tre giorni alla scadenza effettiva del suo mandato.
Il sindaco ha annunciato il ritiro delle dimissioni anche sul suo profilo Facebook.
“Sono pronto a confrontarmi con la maggioranza e illustrerò quanto fatto, le cose positive, la visione per il futuro”, ha dichiarato Marino ai giornalisti lasciando il Campidoglio, aggiungendo che entro qualche ora parlerà con la presidente dell’Assemblea capitolina Valeria Baglio chiedendole di poter avere una discussione trasparente in sede di consiglio comunale.
Nella giornata di oggi il commissario del Partito democratico (Pd) di Roma, Matteo Orfini, ha convocato una riunione con i consiglieri comunali del suo partito ed è stato stabilito che si sarebbero dimessi se Marino avesse ritirato le sue dimissioni.
Qualora tutti e 19 i consiglieri del Pd dovessero attenersi a questa decisione e altri sei si unissero all’iniziativa, Marino decadrebbe dalla sua carica di sindaco di Roma.
La legge stabilisce che, in caso di dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri comunali, il consiglio si scioglierebbe automaticamente.
Qualora questa ipotesi non andasse in porto, al Partito democratico non resterà che sfiduciare Marino con un voto in aula. Il Pd ha ribadito più volte che l’esperienza di Marino da sindaco di Roma debba infatti ritenersi conclusa.
In seguito alla giunta comunale di oggi, al termine della quale il sindaco ha annunciato il passo indietro, il vicesindaco di Roma Marco Causi e l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito hanno confermato le proprie dimissioni che avevano annunciato l’8 ottobre, lo stesso giorno in cui le annunciò anche Marino.
Non si tratta in ogni caso degli unici assessori pronti a fare un passo indietro: oltre a loro ci sarebbe la responsabile del Turismo Luigina Di Liegro, che già aveva annunciato questa decisione, l’assessori alla Scuola Marco Rossi Doria, che aveva annunciato una pausa di riflessione, e Alfonso Sabella, assessore alla Legalità, il quale ha dichiarato a SkyTg24 che da lunedì prossimo tornerà a fare il magistrato.
Il mandato di Marino, iniziato nel giugno del 2013, ha dovuto affrontare numerosi problemi, tra cui lo scandalo di Mafia Capitale, emerso nel dicembre del 2014 e proseguito nel giugno del 2015, dal quale sarebbe emersa una presunta associazione a delinquere, ai cui vertici ci sarebbero l’ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari Massimo Carminati e il capo di alcune cooperative sociali Salvatore Buzzi.
Nell’ambito dell’inchiesta sono stati arrestati vari esponenti politici romani appartenenti a diversi partiti, alcuni dei quali legati alla giunta guidata da Ignazio Marino.
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