In occasione della Festa della Lega Romagna il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, aveva espresso il suo parere in tema di vaccini, affermando che “A me dieci vaccini sembrano troppi ma non sono un medico”.
La frase aveva scatenato numerose polemiche, tanto che in rete è stato creato l’hashtag #PerFontanaSonoTroppi.
Gli utenti hanno ripreso la frase esprimendo in maniera ironica il loro dissenso verso le parole del ministro della Famiglia, che, come sottolineato da molti, più che affermazioni degne di un membro del governo richiamano le conversazioni che si sentono nei bar.
L’hashtag è stato ideato da Fabio Gilletti e ha avuto grande risonanza grazie alla condivisione di Disinformatico, diventando così virale.
Gli utenti hanno scatenato la loro fantasia, riprendendo le parole del ministro Fontana sui vaccini.
“Troppe 200 miliardi di stelle nella Via Lattea, ma non sono un astronomo”, “Troppi 8848 metri ma non sono l’Everest”.
Troppe le 9 sinfonie ma non sono Beethoven #PerFontanaSonoTroppi
— Angelina Scanu ®️ 🇪🇺🇮🇹 (@angelinascanu) 6 agosto 2018
Troppe 10 ragazze per me, ma non sono Battisti#PerFontanaSonoTroppi
— Cristian Bolognesi (@bolosgnaus) 6 agosto 2018
Troppi 88 tasti, ma non sono un pianista.
— Fernando Carfagna🇦🇶 (@FnyHQ) 6 agosto 2018
“Troppe 10 dita, ma io non sono un matematico”. https://t.co/XHODgxNSSR
— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 6 agosto 2018
Troppe 200 miliardi di stelle nella Via Lattea, ma non sono un astronomo #PerFontanaSonoTroppi
— Andrea (@AndreaSpanu6) 6 agosto 2018
Troppi 7 anni in Tibet ma non sono Brad Pitt.#PerFontanaSonoTroppi
— Carlo V (@antani1978) 6 agosto 2018
Il numero di utenti che hanno ripreso l’hashtag è stato così alto che #PerFortunaSonoTroppi è diventato secondo nei Trending Topic di Twitter.
In questo momento #PerFontanaSonoTroppi è al secondo posto, non ci posso credere 🙂 pic.twitter.com/KBA7QiiFox
— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 6 agosto 2018
Oggi, 6 agosto 2018, in Senato è stato approvato il decreto Milleproroghe con 48 sì.
Sono stati 110 invece i voti contrari e 3 gli astenuti. Il provvedimento, che deve essere convertito entro il 23 settembre, passa adesso all’esame della Camera dei deputati.
Nel decreto è contenuto l’emendamento, voluto dal Movimento 5 Stelle e dalla lega, che prevede il rinvio dell’obbligo del vaccino per nidi e materne.
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