Il New York Times ha pubblicato un editoriale sui vaccini, accusando il populismo e il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, per l’aumento dei casi di morbillo in Europa. Grillo ha replicato sul suo blog, parlando di “bufala internazionale” e invocando l’obbligatorietà di “un vaccino contro le cazzate dei giornalisti”.
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È l’ultima diatriba, in ordine di tempo, tra la stampa e il leader del Movimento, dopo quella con Reporter Sans Frontiers.
L’editoriale del New York Times
“Una delle tragedie di questi tempi di post-verità è che le menzogne, le teorie e le illusioni di cospirazione diffuse dai social media e dai politici populisti possono essere pericolose”, scrive il New York Times. “Il diniego della responsabilità umana per il cambiamento climatico è un esempio ovvio. L’altro è l’opposizione alle vaccinazioni. Un grave epidemia di morbillo in Italia e in altri paesi europei potrebbe essere il risultato di un crollo delle vaccinazioni causate da affermazioni completamente errate sui pericoli”.
“I vaccini sono tra i più grandi successi della scienza medica”, prosegue il quotidiano statunitense. “Eppure la paura dei vaccini si è diffusa negli ultimi due decenni, alimentata in parte da uno studio infame pubblicato sulla rivista medica Lancet nel 1998 e successivamente ritirato”.
Il New York Times si riferisce allo studio del medico inglese Andrew Wakefield sul possibile legame tra autismo e vaccino Mmr (morbillo, parotite, rosolia). Lo studio si rivelò privo di fondamento, tanto che fu ritirato dalla rivista. I risultati erano stati contraffatti per interesse economico.
Ma la pubblicazione ebbe il tempo di avere i suoi effetti, provocando il panico nella popolazione e la conseguente resistenza alle vaccinazioni. La bufala fu smascherata da un giornalista investigativo, Brian Deer. Attualmente non esiste alcuna prova del legame tra questo vaccino e l’autismo, come conferma l’Oms.
E l’editoriale prosegue, citando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha contribuito, in maniera irresponsabile, allo scetticismo sui vaccini e il comico nostrano Beppe Grillo, che avrebbe fatto una campagna attiva su una piattaforma antivaccinazione.
“L’M5S potrebbe non essere responsabile dell’epidemia, dal momento che lo scetticismo sui vaccini precede l’ascesa del partito. Tuttavia, negli ultimi anni la percentuale di vaccinati è costantemente diminuita, passando dagli 88 percento del 2013 all’86 per cento nel 2014 e all’85 per cento nel 2015”, suggerisce ancora il quotidiano statunitense. “La lotta contro lo scetticismo sui vaccini non è facile, perché neanche gli innumerevoli studi condotti da vari gruppi sanitari che affermano che non esiste alcun legame tra i vaccini e l’autismo non sono riusciti a penetrare nella nebbia diffusa dal signor Grillo e dai suoi”.
La risposta di Beppe Grillo
La risposta sul blog del comico non si è fatta attendere:
“Oggi il New York Times ha pubblicato un articolo in cui afferma che “In Italia il Movimento Cinque Stelle (M5S) guidato da Beppe Grillo ha portato avanti una campagna attiva su una piattaforma anti vaccini ripetendo i falsi legami tra vaccinazioni e autismo.” A sostegno di questa balla non c’è nulla, neppure un link, un riferimento, una dichiarazione. Nulla. Non c’è perché è una balla.
Non esiste nessuna campagna del MoVimento 5 Stelle contro i vaccini, né una piattaforma Anti vaccini, né sono mai stati ripetuti falsi legami tra vaccinazioni e autismo. Il danno più grande che posso aver fatto per il diffondersi delle malattie infettive è stato contagiare qualche bambino da piccolo, ma non essendoci più i miei non posso verificare, forse possono farlo i segugi del New York Times.
Si prega il direttore del giornale di dire quali sono le fonti su cui si basa questa fake news e di chiedere subito scusa per questa bufala internazionale. Bisogna rendere subito obbligatorio un vaccino contro le cazzate dei giornalisti”.
Cosa pensa davvero il M5S sui vaccini
Ma esattamente di fake news non si tratta, dal momento che non c’è nulla di falso nel fatto che il Movimento Cinque Stelle sia contrario alle vaccinazioni obbligatorie.
Nonostante i leader del movimento hanno smentito di essere contro le vaccinazioni, non hanno mai fatto nulla per contribuire a eliminare lo scetticismo di tanti genitori sul tema.
“Bisogna ridurre al minimo l’obbligatorietà e, al limite, sostituirla con la raccomandazione di un esperto”, si legge sul Blog di Grillo. “Tra vaccinare tutti e non vaccinare nessuno, c’è una via di mezzo molto più appropriata, e cioè vaccinare di meno e vaccinare meglio”.
“L’interrogativo ‘Devo vaccinare mio figlio?’ nasce da un problema di fiducia, anzi di mancanza di fiducia, verso le case farmaceutiche che trasformano la salute in profitto. Troppo spesso esse sono interessate a ottenere utili a ogni costo. Lo dimostrano i tanti scandali su scala globale nati dall’obiettivo di vendere sempre più farmaci, talvolta inutili, e quasi sempre dannosi”, si legge ancora.
In sostanza, come conferma il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, il M5S non è contrario alla vaccinazione, ma è contro l’obbligatorietà, demandando la decisione alla scelta personale. Che nell’ambito di un argomento così delicato, e davanti a un calo preoccupante delle vaccinazioni, equivale ad alimentare la confusione e lo scetticisimo dei genitori meno informati.
Ecco alcuni video e post che confermano l’ambiguità di Beppe Grillo e del suo Movimento:
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