Mentre procedono i colloqui tra Lega e M5S per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, il “garante” del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Repubblica prima del suo spettacolo Insomnia al Palasport di Villafranca di Verona.
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Grillo non ha escluso la possibilità di convergenza con altri partiti, linea portata avanti anche dal capo politico del movimento Luigi Di Maio, ma ha negato qualsiasi “mutazione genetica” del movimento.
“So solo che non assisterete a una mutazione genetica del movimento. L’epoca del vaffa è finita, ma quella degli inciuci non comincerà”, ha detto il comico.
Al giornalista Giampaolo Visetti, che gli chiedeva di una possibile maggioranza con Lega o Pd, Grillo ha risposto: “Io sono qui per recitare, certe domande vanno rivolte ai leader”.
“La specie che sopravvive, anche in politica, non è la più forte, ma quella che si adatta meglio”, ha aggiunto il fondatore del M5S. “Noi siamo un po’ democristiani, un po’ di destra, un po’ di sinistra, un po’ di centro. Possiamo adattarci a qualsiasi cosa. A patto che si affermino le nostre idee”.
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“Sono come una prostituta in una città senza marciapiedi. Non so dove collocarmi. E il mio problema, anche prima del 4 marzo, è sempre stato non digerire. Così non dormo e non mi resta che pensare, pensare, pensare, da solo con me stesso. E dico che adesso la responsabilità di tutti è dare all’Italia una visione per i prossimi vent’anni”, ha detto Beppe Grillo.
“La politica oggi è priva di narrazione, non ha un linguaggio contemporaneo, è noiosa, inconcludente. Tra vent’anni avremo una nazione di vecchi e nessuno ci pensa: tutti a chiedersi chi fa il presidente, chi il ministro, chi il premier. Servono riforme, risorse, a cominciare dalle pensioni. Un anziano ha un costo annuo superiore allo stipendio annuale di suo figlio. Dobbiamo pensare a questo, a cosa fare, non alle poltrone”, ha proseguito, ribadendo la linea politica del Movimento.
Il Movimento Cinque Stelle ha trionfato alle elezioni del 4 marzo (qui le ultime notizie), affermandosi come il primo partito in Italia in termini di consensi.
Tuttavia, a causa dell’assetto ormai tripolare della politica italiana, con tre schieramenti tutti sopra il 20 per cento, il Movimento non ha i numeri per formare da solo un governo.