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Grasso dovrà restituire 82mila euro al Partito democratico

Il senatore Grasso dovrà rendere al Pd le quote che i parlamentari democratici della scorsa legislatura si erano impegnati a versare ogni mese al partito

Di Laura Melissari
Pubblicato il 20 Lug. 2018 alle 18:07

Il tribunale di Roma ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti del leader di Liberi e Uguali, Piero Grasso, che dovrà restituire 82mila euro al suo ex partito.

Il senatore Grasso dovrà rendere al Pd le quote che i parlamentari democratici della scorsa legislatura si erano impegnati a versare ogni mese al partito.

A confermarlo è il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi che a Repubblica ha detto: “Il mio unico commento è che le regole vanno rispettate, specie se si di decide di stare in una comunità”. “Su 63 richieste di decreto da noi avanzate il giudice ne ha emessi praticamente quasi tutti. Noi abbiamo preso l’impegno, durante l’approvazione del bilancio, di destinare tutti questi soldi a sostegno dei nostri lavoratori in cassa integrazione. Poi è chiaro che tra l’emissione del decreto e la percezione effettiva del denaro, ahimè, passerà del tempo”.

Secondo il regolamento interno del partito, ogni parlamentare deve versare 1.500 euro al mese.

A dicembre scorso lo stesso Bonifazi aveva inviato una lettera a Grasso. “Caro presidente, la preghiamo di saldare le sue pendenze con il Pd: 83.250 euro, entro il 15 dicembre”.

Grasso non è l’unico parlamentare Pd a non aver saldato i propri conti con il partito, ma circa 60 deputati e senatori sarebbero nella stessa situazione. I soldi serviranno per sostenere i lavoratori del Nazareno che si trovano in Cassa integrazione.

“Vi ricordate la brutta lunga polemica con il presidente Grasso sui soldi dovuti al PD? Oggi il Tribunale di Roma ha emesso il decreto ingiuntivo contro il presidente Grasso. Siamo stati costretti a vincere l’azione giudiziaria e sinceramente mi dispiace che si sia arrivati a tanto. Ma le regole valgono per tutti. Oppure non sono regole. E le regole vanno rispettate, sempre”, ha scritto sul suo profilo Facebook Bonifazi.

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