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Manovra, i morti sul lavoro aumentano ma il governo taglia i fondi per la sicurezza

Credit: Mario Tama / Getty Images

Tra le voci "tagliate" per abbassare il deficit ci sono 310 milioni in tre anni per le "risorse strutturali" destinate all'Inail

Di TPI
Pubblicato il 19 Dic. 2018 alle 16:37 Aggiornato il 20 Dic. 2018 alle 18:26

Manovra, il governo taglia i fondi per la sicurezza sul lavoro: 310 milioni di euro in meno tra il 2019 e il 2021 per le “risorse strutturali” destinate all’Inail per finanziare progetti di investimento e formazione in salute e sicurezza.

Una decisione, quella del governo per arrivare al taglio della spesa pubblica chiesto da Bruxelles, che arriva però in un momento in cui i morti sui luoghi del lavoro sono aumentati del 4,5 per cento: nei primi otto mesi del 2017 le vittime erano state 682; tra gennaio e agosto del 2018 sono state 713.

Un aumento dovuto soprattutto, secondo l’ultima relazione dell’Inail, all’elevato numero di decessi avvenuti nel mese di agosto di quest’anno rispetto all’agosto 2017 (92 contro 51), alcuni dei quali causati da incidenti “plurimi”, ovvero quelli che causano contemporaneamente la morte di due o più lavoratori.

Manovra | Taglio fondi Inail per sicurezza sul lavoro

Il taglio delle “risorse strutturali” destinate all’Inail per finanziare progetti di investimento e formazione in salute e sicurezza del lavoro sarà triennale: la riduzione prevista è di 110 milioni nel 2019, 100 milioni nel 2020, altrettanti nel 2021.

“Se fai il gioco delle tre carte non risolvi niente: togli di qua e metti di là”. Questo il commento di Carmelo Barbagallo alla riduzione dei premi Inail contenuta in manovra. Secondo il segretario generale della Uil, “non è possibile togliere soldi all’Inail di fronte ai problemi della sicurezza che ancora esistono nel mondo del lavoro italiano. L’infortunistica è ancora da curare”.

Dure critiche arrivano anche dal responsabile Fiom Cgil nazionale per Salute e sicurezza, Maurizio Marcelli, per il quale l’emendamento alla manovra è arrivato su “spinta delle associazioni delle imprese” che, da tempo, volevamo la “riduzione dei premi assicurativi che le imprese pagano all’Inail”.

“Un emendamento così fatto, oltre a essere un sostegno sbagliato alle imprese, diventa vergognoso poiché prevede che 110 dei 410 milioni di risparmi previsti per le aziende nel 2019 verrebbero individuati sottraendoli agli impegni dell’Inail per la formazione in materia di sicurezza e di tutela della salute, soprattutto per le piccole imprese”.

Una ricostruzione, quella di Marcelli della Fiom, che trova conferme nelle parole del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha descritto il taglio – “che firmerò come ministro” – come una “riduzione costo del lavoro per le imprese” e, per questo, un “grande successo”.

Di “piano criminoso” parla invece Andrea Maestri della segreteria nazionale di Possibile: “I morti sul lavoro sono 713 nei primi 8 mesi del 2018, a cui si aggiungono gli infortuni non mortali. E il governo che fa? Taglia le risorse per i piani prevenzione. Questo è un uso criminoso del potere politico e del consenso giocato sulla pelle dei lavoratori”.

Per Maestri “non ci sono altre parole per definire quello che è accaduto nell’iter della manovra: il governo del ‘cambianiente’, nel grande caos della Legge di Bilancio ha deciso di ridurre risorse strutturali destinate dall’Inail per il finanziamento dei progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza al lavoro”.

Per il membro della segretaria nazionale di Possibile si tratta di “un’autentica vergogna che conferma un fatto arcinoto: il governo è attento solo alla propaganda. Ma di fronte alle questioni concrete, come il sostegno alle aziende per garantire maggiore sicurezza sul lavoro, opta per la riduzione delle risorse. Salvo poi piangere altre vittime, come le 713 che hanno insanguinato il 2018”.

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