Giulia Moi è tra gli esponenti espulsi dal Movimento 5 stelle il 31 dicembre 2018. Con lei, i senatori De Falco e De Bonis e il collega eurodeputato Valli.
Giulia Moi è stata cacciata dal Movimento 5 stelle dopo essere stata coinvolta nella vicenda “Rimborsopoli” per la violazione dell’articolo 11, lettera m dello Statuto ma anche per l’articolo 3 del Codice Etico.
Cagliaritana, classe 1971, biologa, è stata eletta eurodeputata alle ultime elezioni Europee del 2014 dopo aver provato, con scarso successo, a farsi eleggere consigliera provinciale nel 2010: con la lista Unione popolare cristiana nella coalizione di centrosinistra ottenne appena 16 voti.
Dopo la sua elezione diversi attivisti sardi del Movimento chiesero dei chiarimenti sulla sua attività di ricercatrice. L’accusa: in rete non si trova nessun riscontro con quanto riportato nel suo curriculum vitae in merito alle ricerche scientifiche effettuate.
Immediata la risposta, piccata, di Giulia Moi: “Chi è ricercatore sa bene che i progetti di ricerca finanziati da compagnie internazionali possono essere soggetti a restrizioni di pubblicazioni dati sul lavoro svolto a causa di strettissimi vincoli contrattuali”.
Ma è per lo scandalo “molestie” che Giulia Moi è finita in passato sulle prime pagine dei giornali: tutto è iniziato con la cancellazione di 14 giorni di diaria, pari a circa 4 mila euro, per aver costretto, secondo quanto riportato nella sanzione comminata dall’Europarlamento, due collaboratori a occuparsi del suo trasloco privato e – stando a quanto emerge dall’indagine interna – per averli costretti a prestarle dei soldi.
L’espulsione, però, è dovuta a un altro caso, quello di “rimborsopoli”: nel Movimento 5 stelle non risulta infatti la liberatoria sui bonifici da destinare al fondo per il microcredito utilizzando una parte degli stipendi ricevuti.
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