Tre giornalisti che stanno seguendo l’indagine della procura di Genova sui flussi finanziari della Lega sono stati fermati a Bolzano dalla Guardia di Finanza e tenuti in caserma per tre ore per rispondere a domande sui loro articoli.
Si tratta di Matteo Indice del La Stampa, Ferruccio Sansa del Fatto Quotidiano e Marco Preve di Repubblica. L’episodio è avvenuto nella mattina di mercoledì 13 giugno 2018.
Indice ha raccontato a TPI la sua versione dei fatti avvenuti.
La Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) in un comunicato ha condannato “il comportamento intimidatorio messo in atto da magistratura e polizia giudiziaria nei confronti dei colleghi impegnati a illuminare una delle vicende più oscure di questi ultimi anni”.
“Sorprende la scelta ‘muscolare’ di magistratura e polizia giudiziaria, il loro tentativo di imbavagliare l’informazione e imbrigliare la libertà di stampa”, scrive nella sua nota la Fnsi.
I tre giornalisti scrivono per i quotidiani Il Fatto Quotidiano, La Repubblica e La Stampa ed erano stati inviati a Bolzano per seguire gli sviluppi dell’indagine sulla Lega, che riguarda il presunto occultamento all’estero di 3 milioni di euro.
Il comunicato del sindacato nazionale dei giornalisti Fnsi è stato firmato anche dalle sigle locali Associazione Ligure Giornalisti, Ordine Giornalisti della Liguria, Gruppo Cronisti Liguri, Sindacato giornalisti Alto Adige e l’Unione cronisti del Trentino Alto Adige.
Di seguito il testo integrale del comunicato, diffuso nella serata del 13 giugno.
Questa mattina tre giornalisti genovesi, appartenenti alle testate Il Fatto Quotidiano, La Repubblica e La Stampa, inviati a Bolzano per seguire l’indagine della Procura di Genova sui flussi finanziari della Lega, sono stati identificati dalla Guardia di finanza, convocati e trattenuti in caserma per tre ore per rispondere, su richiesta della Procura genovese, di alcuni articoli in materia pubblicati oggi stesso.
Federazione nazionale della Stampa italiana, Associazione Ligure Giornalisti, Ordine Giornalisti della Liguria e Gruppo Cronisti Liguri condannano il comportamento intimidatorio messo in atto da magistratura e polizia giudiziaria nei confronti dei colleghi impegnati a illuminare una delle vicende più oscure di questi ultimi anni, riportando aggiornamenti importanti e di sicuro interesse pubblico su un’indagine finanziaria che riguarda riciclaggio conseguente a truffa ai danni dello Stato nel percepimento di 48 milioni di fondi pubblici.
Sorprende la scelta “muscolare” di magistratura e polizia giudiziaria, il loro tentativo di imbavagliare l’informazione e imbrigliare la libertà di stampa.
Ai tre colleghi esprimono solidarietà anche il Sindacato giornalisti e l’Unione cronisti del Trentino Alto Adige. “L’Associazione regionale di stampa e l’Unione cronisti – scrivono in una nota – condannano il comportamento intimidatorio messo in atto da magistratura e polizia giudiziaria nei confronti dei colleghi impegnati a illuminare una delle vicende più oscure di questi ultimi anni, riportando aggiornamenti importanti e di sicuro interesse pubblico su un’indagine finanziaria che riguarda riciclaggio conseguente a truffa ai danni dello Stato nel percepimento di 48 milioni di fondi pubblici”.