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Gioco d’azzardo e criminalità

In Italia il gioco d'azzardo è cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni. E la criminalità organizzata non ha perso l'occasione

Di Valeria Breuker
Pubblicato il 12 Lug. 2013 alle 11:40

I dati nazionali non sono incoraggianti, il gioco d’azzardo è ben radicato sul territorio nazionale. Oggi si registra un forte incremento del denaro giocato: da 14 miliardi di euro giocati nel 2000, a 85 miliardi di euro giocati nel 2012. L’Italia è il terzo Paese al mondo per denaro impiegato nel gioco d’azzardo, e il primo in Europa.

In Italia vi sono più di 800 mila persone dipendenti dal gioco d’azzardo, quasi 2 milioni di giocatori sono a rischio. Il giocatore d’azzardo fa parte, per una quota intorno al 50 per cento, delle fasce disagiate della popolazione. Uno dei rischi per il giocatore d’azzardo patologico è di trovarsi in situazioni di illegalità. Come emerge dal dossier dell’associazione Libera, Azzardopoli 2.0, “Sono 49 i clan che si spartiscono il racket del gioco d’azzardo, dal Piemonte alla Sicilia con poche regioni immuni. L’obiettivo è, come sempre, il riciclaggio di denaro sporco. Le famiglie mafiose interessate sono moltissime, tra cui i Casalesi, i Mallardo, gli Schiavone, i Santapaola, i Condello, i Cava e i Lo Piccolo. Questi clan sono dislocati su tutto il territorio nazionale e, alcune indagini hanno rilevato che le cosche sono infiltrate anche nel gioco legale”.

A conferma di queste dichiarazioni, un dato interessante è che, come emerge nel dossier, “dieci Procure della Repubblica nell’ultimo anno hanno effettuato indagini sui legami tra il gioco d’azzardo e la criminalità organizzata. Negli anni precedenti, sono state effettuate indagini e operazioni delle forze di Polizia in materia di gioco d’azzardo, con arresti e sequestri direttamente riferibili alla criminalità organizzata. Le mafie hanno adottato nel tempo svariati modi per ottenere un ruolo molto determinante nel gioco d’azzardo. Si registrano infiltrazioni nelle società di gestione di punti scommesse, di sale Bingo, che si prestano in modo legale per il riciclaggio di denaro sporco“. Ci sono stati casi in cui i clan hanno imposto il noleggio di apparecchi di videogiochi e la gestione di bische clandestine.

Soprattutto negli ultimi anni, il mercato si è aperto alle slot machine e al gioco on-line, mentre diversi medici del Servizio sanitario nazionale lamentano il fatto che le istituzioni non intervengono sufficientemente, sia a livello clinico sia preventivo, e affermano che bisognerebbe creare le condizioni per diminuire l’offerta di gioco.

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