“Beppe Grillo ha provato a fare qualcosa. Era partito bene. Ora non ci crede più, penso. I suoi sono stati fagocitati. Non devi far assaggiare a nessuno il potere”: è lo sfogo di Gino Paoli nei confronti dei 5 Stelle.
Il cantautore, 84 anni, ha rilasciato alcune dichiarazioni politiche al “Messaggero” che lo ha intervistato in occasione dell’uscita del nuovo album “Appunti di un lungo viaggio” prevista per il 19 aprile.
“Nei pezzi nuovi c’è molto dell’Italia di oggi: traspare la disillusione, il rifiuto. Non è più possibile migliorare in modo collettivo. La società del consumismo è scoppiata”, ha spiegato l’artista.
E sui giovani di oggi la sua riflessione si incentra sulla necessità di cambiare la mentalità: “I ragazzi non vogliono cambiare il mondo, gridano basta plastica. Bisogna cambiare la mentalità della gente, insegnare ai giovani come seguire le regole”.
Paoli prossimamente si esibirà in tre eventi speciali dal vivo: il 12 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 13 luglio all’Umbria Jazz Festival e il 18 luglio ai Parchi di Nervi di Genova.
“Ho avuto fortuna, ho imparato a comunicare come lo zoppo a usare il bastone, altrimenti sarei stato un disgraziato isolato. Gli artisti sono degli handicappati […] Non ho Dio né padroni, continuo ad essere anarchico e non credo nemmeno alla morte”, ha raccontato Paoli.
Il cantautore e musicista, ricordando tutta la sua carriera, ha un pensiero su alcuni suoi amici scomparsi: “È una strana sensazione, se ne sono tutti andati, Luigi, Bruno, Fabrizio, Umberto. A Genova c’è una Casa del cantautore, mi sono lamentato: scrivete cantautori, al plurale, sennò pensano che sia casa mia”.
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