Secondo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è necessario indurre la Turchia a rispettare lo stato di diritto nel corso del severo giro di vite sui sospetti golpisti dopo il fallito colpo di stato della notte tra il 15 e il 16 luglio.
Le forze speciali turche sono alla caccia delle persone coinvolte e oltre 60mila tra soldati, poliziotti, giudici e impiegati pubblici sono già stati arrestati, sospesi o messi sotto indagine.
Durante un’audizione alla commissioni Esteri e Difesa di camera e senato, Gentiloni ha detto che la reazione del governo guidato dal presidente Recep Tayyip Erdogan è sproporzionata e pericolosa, e ha espresso forte preoccupazione rispetto alla possibilità che Ankara reintroduca la pena di morte.
“Noi non sacrificheremo nessuno dei diritti fondamentali su cui si basa l’Ue e lo stato di diritto”, ha dichiarato Gentiloni in aula, facendo riferimento al rinnovo dei colloqui tra Ankara e Bruxelles per l’adesione della Turchia all’Unione Europea.