Dal 1982, in giro per il mondo si tengono ogni quattro anni i Gay Games, le “olimpiadi gay” che riuniscono migliaia di atleti da ogni parte del globo per lanciare un messaggio: nel mondo dello sport e della cultura c’è bisogno di promuovere uno spirito di inclusione e partecipazione.
La prima edizione si è tenuta a San Francisco nel 1982, da un’idea dell’atleta olimpico Tom Waddell e con l’aiuto di una famosa attivista LGBT californiana, Rikki Streicher.
Quest’anno, la decima edizione dei Gay Games si tiene tra il 4 e il 12 agosto a Parigi. La capitale francese si prepara ad accogliere oltre 10 mila partecipanti provenienti da 91 paesi. In alcuni dei paesi di provenienza, l’omosessualità è ancora illegale, come l’Egitto, l’Indonesia, la Nigeria o l’Arabia Saudita.
La nona edizione si era invece svolta negli Stati Uniti.
“Si tratta dell’evento multi-sportivo più inclusivo al mondo”, scrive Sky Sports.
#BonjourTwitter – Le parvis de l’Hôtel de Ville de @Paris est en pleine ébullition ! 🗼
A quelques jours du lancement des #GayGames, tentes, scène et autres équipements se mettent en place.#AllChampions • #Allequal pic.twitter.com/OhDjtosHe9
— Paris 2018 (@paris2018) 31 July 2018
L’iscrizione, infatti, è aperta a tutti. Non è necessario far parte della comunità LGBT, infatti, per sfidarsi e cercare di ottenere una medaglia in uno dei 36 sport in gara. Non c’è alcun limite, nemmeno atletico, alla partecipazione.
“Vogliamo veramente incoraggiare la partecipazione di alleati eterosessuali. Il nostro obbiettivo è proprio quello di diversificare l’evento. Se una squadra ha uno o due giocatori gay e i loro compagni vogliono mostrare loro il proprio supporto, quel team è assolutamente il benvenuto ai Gay Games“, ha sottolineato la presidente della Federazione, Joanie Evans.
“I Giochi sono veramente pervasi dall’atmosfera più amichevole e sicura possibile in cui ci si può trovare. Puoi praticare il tuo sport senza avere alcuna paura di essere discriminato”, continua Evans.
Per questa decima edizione, i Gay Games hanno arruolato anche degli ambasciatori di alto profilo, come Liliam Thruam, storico difensore della nazionale di calcio francese, e il designer Jean-Paul Gaultier.
“Lo scopo della Federazione dei Gay Games (FGG) è quello di incoraggiare ed aumentare il rispetto di lesbiche, gay, bisessuali, transgender, e di tutti gli individui sessualmente fluidi (LGBT+) verso sè stessi in tutto il mondo e di migliorare rispetto e comprensione nel mondo non-gay attraverso un evento atletico e culturale”, dicono gli organizzatori.
L’evento vuole promuovere, allora, il riconoscimento degli individui LGBT+ e dei loro diritti, nell’ambito più ampio che è quello del rispetto dei diritti umani. Si vuole anche sensibilizzare alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, HIV/AIDS, cancro, abuso di stupefacenti e doping.
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