Sono stati fermati i presunti ladri che, nella notte tra il 15 e il 16 agosto, avevano svaligiato l’appartamento dei genitori del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Si tratta di cinque persone provenienti dalla Georgia. A quanto si apprende, si tratterebbe di ladri professionisti che avevano già commesso furti in altri sette appartamenti nel quartiere di Primaticcio, a Milano.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i cinque erano in procinto di lasciare Milano e tornare in Georgia. Si tratterebbe infatti di malviventi professionisti che si trasferiscono all’estero per brevi periodi per compiere alcuni furti e poi tornare in patria.
È una modalità usata di frequente dalle organizzazioni criminali georgiane: un “basista” fornisce un appoggio nel paese estero, ospita i ladri per il tempo necessario per svaligiare alcuni appartamenti e subito dopo i malviventi fanno ritorno in Georgia.
In seguito al furto a casa dei genitori di Salvini, la polizia aveva svolto indagini per capire se dietro il fatto ci fossero motivazioni politiche. L’ipotesi è stata però rapidamente esclusa, poiché anche l’appartamento al piano superiore risultava svaligiato.
L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero David Monti e del procuratore aggiunto Laura Pedio, è stata piuttosto rapida. In 10 giorni gli inquirenti sono riusciti a individuare il covo dove si nascondeva la banda.
All’interno dell’appartamento è stata recuperata anche una parte della refurtiva: pezzi di argenteria e banconote sottratte da una cassaforte. Altri oggetti rubati erano invece già stati messi nel circolo della ricettazione.
L’appartamento, durante la notte in cui è avvenuto il furto, era vuoto: i genitori di Salvini si trovavano infatti fuori città per trascorrere alcuni giorni di vacanza. Una volta tornati a casa, hanno denunciato il furto e da lì è scattata l’indagine.
I ladri sono stati catturati dopo che due di loro, nei giorni scorsi, erano stati fermati per un controllo a campione in un supermercato.