Il 13 marzo 2019 a Messina si sono tenuti i funerali di Alessandra Musarra, la ragazza di 29 anni uccisa nella sua abitazione dal fidanzato. [cosa è successo]
In tanti si sono presentati per l’ultimo saluto alla giovane, dando anche voce alla loro rabbia.
“Ergastolo! Ergastolo!”, è il coro che si è alzato dalla folla all’esterno della cattedrale di Messina mentre l’auto con la bara di Alessandra Musarra si avvicinava.
“Perdonami Alessandra perché non ti ho saputo aiutare da chi ti ha tolto la vita, spero gli diano una condanna esemplare perché tutte le altre donne possano salvarsi da queste ingiustizie”, ha invece detto il padre della ragazza.
“Questa morte come tutte le altre ci devono fare riflettere, toccano non solo le persone vicine ma tutta la comunità”, ha detto monsignore Giuseppe La Speme, rettore della cattedrale di Messina, rivolgendosi alle persone presenti per i funerali della giovane.
“Questo seme che è morto, produca frutto ci spinga a riflettere e a rimboccarci le maniche per vedere nell’altro nostro fratello. Non ci sono parole che possano confortare, dare risposta, soddisfare il nostro desiderio di sapere”.
Secondo quanto emerso dai primi risultati dell’autopsia, sul corpo di Alessandra Musarra sono state ritrovate fratture ed ecchimosi che confermano che la ragazza è stata strangolata.
In carcere per l’omicidio di Alessandra Musarra, uccisa il 7 marzo, c’è il fidanzato Cristian Ioppolo che sotto interrogatorio ha ammesso di avere avuto una lite con la ragazza.
Il diverbio è però degenerato e Ioppolo ha tentato di depistare le indagini usando il profilo Facebook della ragazza per inviare un messaggio privato al padre in cui diceva che l’ex fidanzato era in casa con lei e che la stava minacciando.
Sulla base di queste ammissioni il gip, Tiziana Leanza, ha deciso di convalidare il fermo del giovane.
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