È stato rinnovato il Cda delle Ferrovie dello Stato: Gianfranco Battisti è il nuovo amministratore delegato e Gianluigi Vittorio Castelli il nuovo presidente.
L’annuncio è stato dato su Facebook dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
“Siamo felici per le nostre scelte. Alla faccia di chi ci accusava di voler occupare delle poltrone, ai primi due gradini abbiamo messo due eccellenti manager interni all’azienda che, a differenza di qualche loro predecessore, conoscono benissimo la struttura e sanno come far marciare i treni”, ha scritto il ministro.
“In più, abbiamo confermato nell’organo di amministrazione due consigliere che si erano dimesse in tempi non sospetti, mostrandosi in disaccordo rispetto alla scelta del precedente board di non applicare la clausola etica per l’ad decaduto. Vedete come certe accuse sono fuori dal mondo? Lo dimostriamo con i fatti”, ha concluso.
Esperienza, efficienza ed etica, per Toninelli, “devono andare sempre a braccetto. Adesso buon lavoro al nuovo Cda, cui toccherà far viaggiare al meglio Le Frecce, ma soprattutto potenziare il trasporto su ferro regionale, in primis per dare sicurezza e comfort ai pendolari che ogni mattina scelgono per muoversi un mezzo pulito e condiviso come il treno. Una scelta che deve smettere di essere di coraggio e deve diventare di normalità”.
Battisti era stato amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani, la società del gruppo che promuove e realizza i progetti di valorizzazione nelle grandi città. Soltanto 24 ore fa, aveva firmato un protocollo d’intesa con la sindaca di Roma Virginia Raggi per il rilancio e lo sviluppo della mobilità su ferro nella capitale.
Castelli, invece, è il direttore centrale Innovazione e Sistemi Informativi di Ferrovie.
Il consiglio di amministrazione del gruppo era stato azzerato dal ministero dell’Economia e da quello delle Infrastrutture e Trasporti la scorsa settimana.
“Ho appena firmato la decadenza dell’intero Cda di FS per chiudere con il passato”, aveva scritto Tondelli il 25 luglio. “Siamo il governo del cambiamento e pensiamo che non esista attività industriale, soprattutto se prodotta al servizio dei cittadini, che non abbia un risvolto etico. Ora la barra si sposta sui treni regionali e sui pendolari in termini di sicurezza e di qualità dei loro spostamenti. E in tutto questo la “cura del ferro” ha un ruolo fondamentale”.
La decisione aveva provocato le reazioni del Cda dell’azienda, che aveva minacciato azioni di tutela “della propria reputazione e professionalità” contro il ministro dei Trasporti.
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