A destra l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini, e a sinistra Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri. foto manager ridono ponte Morandi
Entrambi ridono di gusto. Il motivo per il quale ridono, in una foto evidentemente realizzata all’improvviso, non è noto.
Gli Stati Generali fa notare che la stessa immagine era comparsa su un articolo di The Medi Telegraph del 28 agosto, nel quale si parlava di uno scontro tra Fincantieri e Fiom sul tema dei subappalti, ma in nessuna riga veniva fatto accenno al crollo del Ponte Morandi.
Tiscali Notizie afferma che la foto è stata scattata una settimana dopo la tragedia, il giornalista e debunker Davide Puente analizza la foto insieme ad altre che ritraggono i manager impegnati sul luogo dell tragedia. foto manager ridono ponte Morandi
Non sembrano esserci dubbi sul fatto che la foto è legata a quel sopralluogo, ossia alla giornata della visita allo stabilimento di Ansaldo Energia.
Non ci vuole molto prima che la foto inneschi la polemica. Pochi giorni fa Bono aveva detto: “Quando ho saputo del disastro ho pianto”.
Ed è proprio partendo da quelle sue esternazioni che si dà il via alle critiche:
“Ora fa piacere vedere che tra i supermanager italiani regni un clima di spensierata allegria, se non fosse che i due si trovavano a Genova, sulla macerie del ponte Morandi crollato da appena nove giorni”.
Si potrebbe dire che, osservando un’altra foto pubblicata da Il Fatto Quotidiano, che anche Toti o gli altri presenti non sembravano poi così “tristi” nei pressi del ponte.
A prendere le difese dei manager incriminati per la risata sotto al ponte è il Foglio, in un articolo di Maurizio Crippa:
“Quelli che ridono. In questa storia mancavano ancora quelli che ridono. Ah no, c’erano già stati i Benetton che “festeggiavano” a Cortina. A procedere al linciaggio, allora, furono i tabloid dell’ultradestra. Ieri a scovare i manager di Fincantieri e di Ansaldo che “se la ridono sotto il ponte crollato”, e a impiccarli in prima pagina, è stato il Fatto quotidiano. (…) Sarà vietato ridere? Forse sorridevano per qualcosa di buffo accaduto lì, fuori inquadratura, così è la vita.
Ma ‘quelli che ridono’ è uno dei tanti marchi d’infamia riproducibili all’infinito a disposizione dei professionisti della gogna”.
Il punto, scrive Crippa, “è la valenza simbolica. Il Morandi è stato subito il simbolo di molte cose, anche contrapposte. Dell’Italia allo sfascio, del malgoverno pregresso, del capitalismo cattivo, persino della voglia di rinascita”.
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