È stato raggiunto un accordo tra gli avvocati della Lega e la procura di Genova sulle modalità per la restituzione allo Stato dei 49 milioni di euro che il partito, secondo quanto stabilito dai giudici, avrebbe ottenuto in maniera irregolare.
La notizia è stata data dal procuratore di Genova Francesco Cozzi e dall’aggiunto Francesco Pinto.
In base all’accordo raggiunto il 18 settembre, il partito si impegna a versare 600mila euro l’anno su un conto a disposizione della Guardia da finanza. Per raggiungere questa somma, la Lega dovrà versare 100mila euro ogni due mesi.
I soldi messi a disposizione della Procura saranno presi dai versamenti effettuati dagli eletti, dalle donazione degli iscritti al partito e dal finanziamento pubblico del 2 per mille.
La soglia minima stabilita per la restituzione è di 600mila euro l’anno, ma la cifra potrebbe aumentare se gli introiti del partito dovessero essere superiori, al netto delle spese della gestione ordinaria.
I legali della Lega sostengono che attualmente nelle casse del partito ci sono 130mila euro, che finiranno subito sul conto creato appositamente e a disposizione della Guardia di finanza.
“Non si tratta di un accordo, ma di una istanza da parte della difesa che attiene alle modalità di sequestro preventivo ed eseguibile” accolta dalla procura di Genova, ha informato il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi.
“Abbiamo fatto quello che viene fatto in altre procedure analoghe, laddove agiamo in esecuzione. È un meccanismo che la procura ha già seguito per i crediti erariali, per cui una società può subire sequestro preventivo. Credo che abbiamo raggiunto un punto di equilibrio e perseguito gli interessi dello Stato”, ha precisato Cozzi.
Nonostante l’accordo raggiunto, i magistrati continueranno a portare avanti le indagini sul presunto riciclaggio dei fondi della Lega, che potrebbero terminare con il sequestro dei 10 milioni trasferiti in Lussemburgo.
Il 6 settembre il tribunale del Riesame di Genova ha accolto il ricorso della procura sul sequestro dei 49 milioni di euro della Lega.
Il partito di Matteo Salvini è stato quindi obbligato a restituire i fondi sottratti illecitamente nell’era del segretario Umberto Bossi e del tesoriere Francesco Belsito per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010.