Apriva falsi profili su Instagram, cambiava identità e adescava ragazze adolescenti. Le incuriosiva e riusciva a instaurare con loro un forte legame di amicizia. Poi fissava l’appuntamento del primo incontro, in un appartamento che aveva preso in affitto, e le costringeva ad avere un rapporto sessuale. È stata la polizia di Monza ad arrestare un uomo di cinquant’anni, residente nella città a pochi chilometri da Milano, ora accusato di violenza sessuale, adescamento e detenzione di materiale pedopornografico.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’uomo, sposato e con figli, aveva aperto falsi profili su Instagram, Facebook e Kik, un nuovo social di messaggistica che non richiede l’uso di un numero di cellulare per la registrazione.
Nelle conversazioni usava un linguaggio giovanile e si fingeva un ginecologo: iniziava a pubblicizzare le sue prestazioni e il suo particolare metodo anticoncezionale. Un trattamento, ha dichiarato il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella, che avrebbe reso le donne “più belle, avrebbe impedito la frigidità ed eventuali gravidanze indesiderate”.
Dopo essere riuscite a circuirle, le portava in un’abitazione che aveva affittato: in quelle stanze, il linguaggio cambiava e diventava più tecnico per simulare la sua professionalità e convincere le vittime a fidarsi. Nell’appartamento avvenivano le violenze sessuali. Due sono quelle accertate ma la polizia sta indagando perché il numero potrebbe essere superiore. “Siamo convinti che ci siano altre vittime” perché il sistema messo in piedi “è andato avanti per più di sei mesi”.
Qualora, come si è verificato in un caso, la vittima si ritirasse arrivavano le minacce: avrebbe parlato con i loro genitori oppure avrebbe preteso una somma per “pagare il tempo che aveva dedicato a loro per la visita”: 365 euro. Soldi che le ragazze, tutte tra i 15 e i 17 anni, non avevano e quindi erano costrette a cedere. Tra gli stratagemmi che usava c’era quello di aver compilato un foglio medico con i loro dati al quale associava delle foto che si era fatto mandare precedentemente: un modo per renderle ancora più ricattabili.
Il 20 febbraio l’uomo è stato arrestato e portato al carcere di Monza.