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Un italiano nominato a capo dell’UNHCR

Filippo Grandi, 58 anni, ha già 30 anni di esperienza alle Nazioni Unite. Ora dovrà gestire la più imponente crisi globale di rifugiati dalla Seconda guerra mondiale

Di TPI
Pubblicato il 12 Nov. 2015 alle 11:33

Filippo Grandi, un diplomatico italiano, è stato nominato mercoledì 11 novembre 2015 capo dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) dal Segretario generale Ban Ki-moon.

Grandi avrà il compito di gestire la più imponente crisi globale di rifugiati e migratoria dalla Seconda guerra mondiale.

Il primo ministro Matteo Renzi ha dichiarato, al margine del summit di Malta sull’immigrazione, che questa nomina “è una grande gioia, è il primo riconoscimento, dopo tanto tempo, di una posizione di primario livello dell’Italia dentro la grande famiglia dell’Onu”. 

Filippo Grandi, 58 anni, milanese e laureato in filosofia, ha già circa 30 anni di esperienza alle Nazioni Unite. Dal 2010 al 2014 è stato a capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (UNRWA) dei rifugiati palestinesi nel vicino oriente.

L’ufficio stampa delle Nazioni Unite riporta che Filippo Grandi sostituirà il portoghese Antonio Guterres, attualmente a capo dell’UNHCR, dopo che la sua nomina verrò confermata dai 193 membri delle Nazioni Unite. Grandi entrerà ufficialmente in carica il primo gennaio del 2016.

Gli altri due maggiori candidati erano la svizzera-britannica Jasmine Whitbread, capo dell’organizzazione umanitaria Save the children, e il brasiliano-tedesco Achim Steiner, capo del programma per l’ambiente dell’Onu. 

Non è stata nominata nemmeno Helle Thorning-Schmidt, ex primo ministro della Danimarca, che ambiva a guidare l’UNHCR. Secondo le dichiarazioni di alcuni diplomatici e funzionari delle Nazioni Unite, il Segretario generale Ban Ki-moon sarebbe stato contrario alla nomina dell’ex primo ministro danese per via delle sue politiche restrittive nei confronti dell’immigrazione, alcune delle quali erano anche state criticate dall’UNHCR. 

L’UNHCR prevede l’arrivo in Europa di 5mila tra rifugiati e migranti ogni giorno. La maggior parte fugge dalla guerra civile siriana e molti altri ancora vengono dall’Iraq e dall’Afghanistan. 

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