Sul riconoscimento dei figli nati da due mamme a Roma qualcosa, seppur molto lentamente, si muove.
In data 28 maggio avevamo raccontato la storia – denunciata anche dalla presidente delle Famiglie Arcobaleno, Marilena Grassadonia – di due mamme che si erano presentate agli uffici anagrafe di Roma per dichiarare congiuntamente la nascita del figlio e chiedere che la maternità fosse attribuita a entrambe.
Davanti a questa richiesta, gli ufficiali dell’ufficio anagrafe si erano rifiutati di trascrivere l’atto per mancanza di direttive legislative e documentazione sulla materia.
(Qui il commento dell’attivista Lgbtq Chiara Sfregola per TPI)
A seguito dell’articolo di TPIche denunciava l’accaduto, e di altri interventi giornalistici, l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale ha avuto un primo incontro con le associazioni di categoria, in particolare con l’associazione delle Famiglie Arcobaleno in occasione della presentazione del gay pride.
Dal Campidoglio fanno sapere a TPI che la sindaca si è rivolta al ministero dell’Interno per un approfondimento, che a sua volta ha chiesto delucidazioni all’Avvocatura dello Stato.
“Come riferito dall’assessora Baldassarre, si tratta di capire come tutelare i bambini: nel momento in cui si fa un atto, questo atto può essere impugnato dal Tar o da altre istituzione, si sta cercando la strada migliore per evitare questa ipotesi, e gestire al meglio la cosa”.
Dal canto suo, la presidente delle famiglie arcobaleno ribadisce: “Sì il contatto c’è stato ma la Raggi deve assumersi la responsabilità politica di quanto sta accadendo”.