Il gip di Roma ha archiviato le accuse di violenza sessuale ai danni di Fausto Brizzi. Il regista romano era stato iscritto nel registro degli indagati dopo essere stato denunciato da tre donne. Lo scandalo, che aveva avuto una grande eco nel mondo dello spettacolo, era stato avviato con i servizi de Le Iene.
A luglio 2018 la procura di Roma aveva chiesto l’archiviazione delle accuse, e il 23 gennaio 2019 il gip di Roma Alessandro Arturi ha confermato l’archiviazione.
Le denunce riguardano fatti risalenti al 2014, 2015 e 2017. Tre donne avevano dichiarato di essere state invitate nel loft di Brizzi per un provino e di essere state molestate.
Il legale del regista, Antonio Marino ha commentato la notizia: “Si chiude così definitivamente la vicenda relativa allo scandalo delle molestie apertasi con i servizi de Le Iene”.
I motivi dell’archiviazione
Una delle denunce, presentata da una donna di 30 anni è stata considerata “vaga e generica”. La stessa donna, dopo la presunta molestia, “non si è astenuta dal ritornare presso lo studio professionale” del regista, spiega il gip.
Per quanto riguarda le altre due denunce, sono state ritenute tardive dal gip che ha scritto: “Questo giudice non intende relativizzare la gravità di certe condotte in ragione di una peculiare categoria di appartenenza della vittima bensì soppesare il disvalore di determinati atti, inquadrandoli nell’ambito dello specifico contesto di intimità nel quale sono stati compiuti, indipendentemente dalle modalità e dai passaggi attraverso i quali si è venuta a costituire quella particolare situazione nella quale il palpeggiamento o il gesto ancor più invasivo è oggettivamente privo delle connotazioni di insidiosità e imprevedibilità, ancorchè repentino e improvviso e non può essere stigmatizzato al pari delle azioni materiali sottese alle pronunce della giurisprudenza di legittimità citate dalla difesa delle opponenti”.
L’agente di Brizzi, Enrico Lucherini, ha commentato dicendo di aspettarsi una simile decisione. “Ero sicuro che avrebbero archiviato tutto. L’ho conosciuto ai tempi di Notte prima degli esami e non ho mai creduto che avesse fatto certe cose. È un uomo di grande semplicità e purezza di animo ed è innamorato pazzo della moglie. Poi che sul set possa aver fatto un apprezzamento magari un pò sopra le righe è un’altra cosa”.
La replica delle Iene
Davide Parenti, ideatore e patron delle Iene commenta la decisione del giudice: “La legge è fatta così, ce lo aspettavamo. D’altra parte, se un giudice dice che sono scaduti i termini questo non significa che le 15 storie che abbiamo raccontato su Brizzi non siano vere, semplicemente nessun giudice le ha valutate. Portateci in Tribunale perché questa cosa merita di essere chiarita fino in fondo. Io trovo che sia tutto surreale. Se abbiamo detto bugie è giusto che si chiarisca, ma quanta ipocrisia c’è da parte delle persone che domani ci attaccheranno? Ci diranno ‘Iene chiedete scusa’ ma noi non chiediamo scusa, le cose non stanno così”.
“Se Brizzi ci chiamasse in causa noi saremmo pronti a dimostrare la veridicità dei nostri servizi. Le ragazze che ci hanno raccontato le loro storie sono tutte persone che non si conoscono tra loro, che non cercavano pubblicità, che non ci hanno messo la faccia perché non potevano mettercela e che hanno cercato una giustizia non nella legge perché quello che avevano passato non lo avevano detto nemmeno ai loro genitori”, ha detto Parenti.
Secondo l’ideatore delle Iene, il fenomeno delle molestie nel cinema è mondiale e non si può pensare che non esista in Italia.
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