Ha suscitato polemiche la vignetta satirica su Giuliano Ferrara pubblicata dal Fatto Quotidiano martedì 19 febbraio 2019. Il disegno, opera del vignettista Beppe Mora, fa riferimento a un caso di cronaca avvenuto a Ferrara e ritrae una caricatura del giornalista incerottato accompagnata da una scritta che recita: “Un gruppo di nigeriani massacrano Ferrara. Purtroppo non Giuliano”.
Il caso di cronaca a cui si allude è il presunto pestaggio di alcuni carabinieri a opera di alcuni stranieri che sarebbe avvenuto, appunto, a Ferrara. La notizia è stata rilanciata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sebbene poi ridimensionata dagli stessi carabinieri di Ferrara.
Sui social ci sono stati diversi commenti critici. Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, quotidiano fondato dallo stesso Ferrara, ha pubblicato la vignetta su Twitter scrivendo: “Tratto da una storia vera: una vignetta pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano”.
Luciano Capone, giornalista de Il Foglio, ci ha scritto un post ironico su Facebook. “Oggi sul Fatto quotidiano è stata pubblicata questa vignetta. Fa abbastanza schifo. Non perché sia violenta, non perché non faccia ridere, non perché non sia scritta in italiano (‘un gruppo massacrano’), ma perché non ha alcun cazzo di senso. Se ‘purtroppo’ i nigeriani non hanno ‘massacrato’ Giuliano Ferrara, per quale diavolo di motivo Giuliano Ferrara è sanguinante e incerottato? Perché?”, scrive Capone.
Ironico anche il vignettista Makkox, che commentando il tweet di Cerasa ha scritto: “Non dà retta, è tutta salute Giulia’”. Rispondendo a un utente, poi, Makkox spiega che non conosce personalmente l’autore del disegno: “Ho visto solo la vignetta. 30 anni fa sul Male manco la notavo”, aggiunge.
Molti utenti dei social esortano Giuliano Ferrara a querelare il Fatto, altri esprimono sdegno: “Ingiustificabile e io detesto Ferrara”, scrive Sandra, “e poi mi dite che non è fascismo… sarà ma io penso che lo sia”, osserva Ada.
Alcuni si chiedono perché il direttore del Fatto, Marco Travaglio, non sia intervenuto a censurare la vignetta, come aveva fatto in precedenza con un’opera di Vauro sulla Tav. In quel caso il disegno ritraeva tre manifestanti: un signore con la maglietta No Tav, una signora con la maglietta pro Tav, e il ministro delle Infrastrutture Danilo Tonielli con la maglia “Boh Tav”.
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