Una malattia bruttissima e una vicenda bellissima possono convivere nella stessa storia? La risposta è sì, se la storia è quella di Ivan Cottini e della piccola Elisabetta. Co-protagonista della storia è anche Serena, madre di Elisabetta.
Ivan e Serena hanno in comune la passione per la danza: ed è proprio questo il collante di questa storia che arriva da Ancona. Ivan, infatti, è un ballerino (ex ballerino di Amici di Maria De Filippi) e Serena è un’insegnante di danza. Ivan nel 2013 ha scoperto di essere affetto dalla sclerosi multipla, ma questo non lo ha fermato: il 33enne ha continuato a danzare, trovando il coraggio di lottare anche nella sua passione più grande.
Elisabetta ha otto anni e soffre della sindrome di George, una cardiopatia congenita che colpisce un bambino su 4mila. Le storie di Ivan, Serena e Elisabetta si incrociano all’indomani dell’ultima operazione della piccola Elisabetta.
Dopo l’ultimo intervento delicatissimo, effettuato presso gli Ospedali Riunioni di Ancona, la bambina non si è svegliata. Elisabetta era ricoverata in terapia intensiva, in coma. Quando il ballerino 33enne è venuto a conoscenza della storia di Elisabetta ha deciso di precipitarsi ad Ancona. La sorpresa era per la madre Serena. Ivan sapeva perfettamente che a quella madre distrutta dal dolore serviva un antidoto speciale: la danza.
Così, arrivato al polo ospedaliero marchigiano, Ivan ha iniziato a danzare per i corridoi dell’ospedale, davanti agli occhi lucidi di pazienti e operatori sanitari. Nel frattempo la bambina lottava nel suo lettino di ospedale con tutte le sue forze.
Quello che è successo nelle ore successive ha dell’incredibile. La piccola Elisabetta, arrivata agli Ospedali Riuniti di Ancona il 20 gennaio scorso, la sera della sorpresa di Ivan a Serena ha riaperto gli occhi. Elisabetta si è risvegliata dal coma, per la gioia della madre e, di certo, di tutti quelli che hanno conosciuto la sua storia. Ivan compreso.
La storia della bambina di otto anni è stata resa nota dal “Comitato genitori dei bambini cardiopatici Torrette di Ancona”. Quello che cerca di fare il comitato è infondere speranza nei genitori che ogni giorno si trovano a combattere insieme ai loro figli. Raccontare queste storie, si legge sulla loro pagina Facebook, significa ricordare “a tutti che abbiamo messo al mondo dei guerrieri!”.
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