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Salvini e Di Maio alleati anche in Europa? “Tra me e Luigi è una storia destinata a non finire mai”

Di Laura Melissari
Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 08:02 Aggiornato il 20 Feb. 2019 alle 08:12

“Tra me e Luigi è una storia destinata a non finire mai”: sono le parole che Matteo Salvini ha pronunciato scendendo dall’aereo che lo ha riportato dalla Sardegna a Roma. Secondo i ben informati, all’orizzonte si intravede un’alleanza giallo-verde alle prossime elezioni europee.

Salvini, come abbiamo scritto in questo articolo, è impegnato nella creazione di un fronte sovranista, con i francesi di Marine Le Pen, i polacchi di Jarosław Kaczyński e altri alleati europei. Fronte che, nelle idee di Salvini, potrebbe essere essere l’ago della bilancia nella formazione della maggioranza all’Europarlamento, e di conseguenza essere fondamentale in vista della nuova Commissione.

Per Di Maio, che al momento ha instaurato nient’altro che deboli alleanze con partiti piccoli e secondari di Grecia, Polonia, Croazia e Finlandia, si tratterebbe di un’operazione vantaggiosa da un lato, ma rischiosissima dall’altro.

Da un lato c’è il vantaggio di superare l’isolamento al quale sembra condannato al momento il M5s in Europa, dall’altro c’è il rischio di terminare ciò che è iniziato in politica nazionale: la spaccatura e la conseguente scomparsa del movimento, con la “fagocitazione” da parte della Lega.

Per creare un gruppo parlamentare a Straburgo servono almeno 25 eurodeputati, che siano eletti in almeno 7 paesi diversi. I partiti con cui Di Maio ha stretto un’alleanza potrebbero addirittura non eleggere nessun eurodeputato, o forse al massimo due, nel caso dei croati di Zivi Zid, guidato dal giovane Ivan Vilibor.

L’idea di una convergenza del M5s nel gruppo della Lega arriva dal leghista Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera.

“I gruppi si formano dopo le elezioni, noi ovviamente terremo aperte tutte le opzioni, però teniamo presente che la Lega rischia di essere, anzi con molta probabilità sarà, il primo partito in assoluto, non il secondo dopo la Cdu”, ha detto Borghi.

“Io sono convinto che tantissimi rappresentanti di altri paesi oggi potrebbero convergere. E mi piacerebbe anche che convergessero gli amici del M5s. In questo modo al contrario della frammentazione che ci vogliono far credere, si creerebbe un fortissimo gruppo eurocritico, chiamiamolo così, che potrebbe davvero spostare gli equilibri in questo Parlamento”.

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